Sfortuna e paura per Roglic a la Vuelta: si schianta con la bici a pochi metri dal traguardo
Evenepoel fora. Primoz Roglic cade a pochi metri dal traguardo, sbatte con violenza sull'asfalto e resta a terra ferito al ginocchio. Mads Pedersen conquista il secondo successo in questo grande giro. È successo di tutto nel finale burrascoso della sedicesima tappa de La Vuelta di Spagna. Ma l'immagine del campione di ciclismo appoggiato alle transenne, con le gambe immobili e il braccio appoggiato su una coscia, dolorante e stordito, è il fotogramma che spiega bene cosa è stata la fase decisiva dell'appuntamento odierno del giro.
Tre chilometri infernali per la sequenza di eventi sfortunati e di ribaltoni in cima alla corsa. Tre chilometri durante i quali lo sloveno s'era distinto per l'azione di attacco che aveva lanciato sulla salita che sembrava avergli spianato la strada verso la vittoria. Ritmo della pedalata, intensità dei colpi sui pedali, postura e muscoli che pompano energia come fossero stantuffi spingono Roglic che lascia alle spalle gli avversari. Li stacca, lascia loro poche possibilità di recupero. Assapora il successo. Ma non ha fatto i conti con la malasorte e il diavolo che ci mette la coda facendogli un brutto scherzo quando la linea del traguardo è vicina.
Le escoriazioni profonde sugli arti e quella riportata all'altezza del costato sono preoccupanti. Aiutato dallo staff della Jumbo Vismara, lo sloveno riuscirà a rimettersi in piedi dopo aver ricevuto i soccorsi. Salirà di nuovo sulla bici e porterà a termine la tappa con l'espressione del viso visibilmente affaticata e sofferente.
Accanto a lui c'è un compagno di squadra che lo sostiene e gli dà una mano. Prova ancora dolore: tiene la mano destra premuta sul costato e in viso gli si legge tutta la sofferenza fisica che lo affligge. "Spirito combattivo, tanta sfortuna. A testa alta", è il messaggio di incoraggiamento che gli dedica il team sui social network.
Il racconto della tappa. A vincere la numero 16, quella che per 190 chilometri ha condotto il serpentone di ciclisti da Sanlùcar de Barrameda a Tomares, è Mads Pedersen che è riuscito a capitalizzare al massimo la sfortuna degli avversari nello strappo finale. Roglic parte all'attacco mentre Evenepoel (fino a quel momento leader della corsa) finisce fuori causa per una foratura. Nulla sembra fermare lo sloveno ma a cinquanta metri dal traguardo perde il controllo della bici e frana al suolo in maniera rovinosa.
Domani si torna in strada per la diciassettesima tappa, Aracena-Monasterio de Tentudìa di 162 km e con arrivo in salita. Pochi giorni ancora per mettere in testa la corona de la Vuelta: domenica 11 settembre l'atto finale nella capitale, a Madrid.