Scandalo in Ecuador, la medaglia d’oro Carapaz escluso da Parigi 2024: aperta una indagine per corruzione
Un vero e proprio scandalo che sta coinvolgendo anche il Governo è esploso in Ecuador, il Paese che alle Olimpiadi di Parigi 2024 dovrà difendere la medaglia d'oro conquistata a Tokyo nella prova in linea di ciclismo. Ma lo farà in modo più che clamoroso senza aver convocato il campione uscente, Richard Carapaz che ha subito denunciato l'accaduto con parole feroci verso la Federazione, urlando ad una ingiustizia programmata. Dietro la scelta, anche l'ombra di corruzione e intrighi di palazzo.
Alle ultime Olimpiadi fu lui, Richard Carapaz a trionfare nella prova in linea di ciclismo e ad indossare la medaglia più preziosa, quella d'oro che lo ha consacrato ulteriormente nel firmamento dei campioni di questa disciplina. Riuscì nell'impresa mettendo dietro di sé due fenomeni assoluti come Wout van Aert, medaglia d'argento, e Tadej Pogacar, bronzo. Uno straordinario risultato che venne celebrato in Ecuador al pari di una Coppa del Mondo della nazionale calcistica, portando lo stesso Carapaz in trionfo. A distanza di 4 anni, tutto è stato cancellato: pur essendo ancora tra i migliori ciclisti nazionali e preparandosi all'appuntamento con Parigi, è arrivata la clamorosa decisione di portare in Francia l'emergente Narvaez.
La clamorosa scelta della Federciclismo dell'Ecuador
Per i nuovi regolamenti inseriti dopo le Olimpiadi di Tokyo, all'Ecuador spetta la convocazione di un solo ciclista. Una blasfemia sportiva ben sapendo che è il Paese detentore della medaglia d'oro che avrebbe il diritto di difendere al meglio, eppure le direttive sono state chiare. E ben conosciute da tutti da tempi non sospetti. Ed è in questo senso che Richard Carapaz ha voluto esternare il proprio furore di fronte all'ingiustizia perpetrata nei suoi confronti: "L'Ecuador necessita di una Federazione neutrale e senza favoritismi. Questo Presidente dimostra, giorno per giorno, che con le sue azioni non rappresenta una Federazione giusta" ha scritto sui social il campione ecuadoriano.
"È chiaro che le regole introdotte dalla Federazione hanno come unico criterio quello di favorire il mio connazionale, lasciando da parte ogni considerazione giusta e obiettiva. Portare più di un corridore a Parigi? La Federazione questa richiesta l'ha fatta il 3 aprile, quando in realtà si sarebbe potuto fare molto prima. La Federazione sapeva dal 17 di ottobre che l’Ecuador avrebbe avuto un solo corridore. Questo ritardo è la dimostrazione del poco interesse che hanno nel farmi partecipare. Voglio solo che sia fatta giustizia e voglio poter sognare di vincere un’altra medaglia a Parigi"
Cos'è successo e cosa dice il regolamento per le Olimpiadi di Parigi
Rispetto alle Olimpiadi di Tokyo il CIO ha deciso di ridurre il numero di ciclisti per ogni Nazione partecipante: ogni squadra avrà a disposizione un corridore in meno e dipenderà tutto dal ranking per Nazionali. L'Italia, ad esempio, avrà solamente tre rappresentanti, l'Ecuador – Nazione campione in carica – solo uno che dovrà affrontare sia la prova in linea sia la prova a cronometro. Tutto ciò si sapeva da tempo, anche che il ranking nazionale avrebbe giocato un ruolo determinante.
Infatti, ad oggi, il primo della classifica ecuadoriana per punti è il giovane Jhonatan Narvaez, talento emergente che ha ben figurato al Giro d'Italia, vincendo la prima tappa e indossando la maglia rosa. Grazie alla sua partecipazione ha ottenuto più punti di Carapaz: peccato che fosse evidente, visto che il ranking si stabilisce per via delle corse fatte e la decisione della Federazione di utilizzare questo metro, sono stati decisi solo a marzo, quando i programmi delle squadre erano stati già stabiliti e delineati. Così, l'attacco di Carapaz anche al Governo, con il sospetto del complotto.
Le accuse di Carapaz: il Governo apre una indagine
"Ciò che dice quest'uomo non è assolutamente vero". Le parole del ciclista si rivolgono al Presidente della Federciclistica ecuadoriana, Santiago Rosero che ha ufficializzato la scelta di Narvaez quale "miglior ciclista di tutti i tempi per le gare di un giorno".
Parole che hanno punto nel vivo Carapaz e che hanno portato il Governo a dover aprire una indagine sulla questione e il Ministro dello Sport ecuadoriano, Andrés Guschmer Tamariz, ha chiesto ufficialmente al Presidente federale e al ct di bloccare ogni tipo di decisione: "Sarà aperta un’indagine interna per valutare le attività della Federazione, tutelare le istituzioni e garantire la corretta applicazione dei regolamenti. Il nostro intervento mira ad evitare che si crei un precedente negativo per lo sport ecuadoriano dato che riguarda la trasparenza di un procedimento che dovrebbe rispettare giustizia, onestà ed integrità, influenzando i diritti individuali dei nostri atleti che meritano un trattamento equo e rispettoso"