Scandalo al Giro Next Gen, scalano lo Stelvio attaccati ad auto e moto: squalificati 31 ciclisti
Doveva essere una tappa epica e una tappa epica lo è stata quella che nel Giro Next Gen 2023 prevedeva per la terza frazione, la scalata del Passo dello Stelvio, tra le più dure di tutto il percorso e prima grandissimo appuntamento con le montagne. Al di là dell'esito al traguardo, la frazione di mercoledì 14 giugno sarà ricordata invece per lo scandaloso comportamento di moltissimi ciclisti che hanno affrontato la parte più dura del tracciato aggrappandosi alle moto e alle ammiraglie presenti sul percorso. Tutti raggiunti da una punizione esemplare della giuria tra mercoledì sera e giovedì mattina.
La tappa in sé, per come si è evoluta nei 119 km di percorso non ha deluso le aspettative e ha regalato spettacolo. Lo Stelvio ha fatto selezione e dato i primi riscontri senza che siano definitivi ma ha delineato le forze in campo. Come la conferma del grande favorito alla vittoria finale, Johannes Staune-Mittet, il capitano della Jumbo-Visma che si è preso vittoria di tappa ed è diventato la nuova maglia rosa. Tra gli italiani, ottime vibrazioni sono arrivate da Alessio Martinelli, primo italiano al traguardo e quarto a 30 secondi dal norvegese della Jumbo-Visma.
Fin qui la cronaca sportiva, ma questa tappa purtroppo sarà ricordata per sempre per ciò che mai era accaduto accaduto prima e probabilmente non accadrà mai più, visto il pugno duro dell'organizzazione. 24 giovani ciclisti sono stati immediatamente fermati con provvedimento della giuria arrivato nella tarda serata di mercoledì, che ha destabilizzato l'ambiente e i tifosi, molti sorpresi dalla decisione, a suo modo, storica. Ma la tolleranza zero è stato l'unico modo per punire incredibili atteggiamenti di assoluta antisportività, arrivati oltretutto da giovani talenti in attesa di sbarcare nel professionismo. Non solo: perché nella prima mattinata di giovedì a poche ore dalla partenza della nuova tappa, il lavoro dei giudici si è completato con il fermo e l'espulsione di altri 7 corridori, per un totale di 31 ciclisti squalificati.
Così è arrivata una maxi esclusione dalla corsa e conseguente penalizzazione di 25 punti nella classifica UCI, oltre all'ammenda economica di 100 euro a ciascuno dei 31 corridori che hanno violato l'Art 2.12.007-4.6 "Corridore attaccato al veicolo della propria squadra o di un’altra squadra". Oltre alla squalifica generale per i ciclisti sono stati fermati anche 4 direttori sportivi, per aver violato il medesimo articolo aiutando i ciclisti in modo irregolare, ciascuno con 100 euro di ammenda ed "esclusione del veicolo fino al termine dell’evento, senza possibilità di sostituzione".
Un vero e proprio scandalo che è salito alla ribalta grazie ad una serie di video amatoriali di diversi tifosi che si erano radunati lungo i tornanti dello Stelvio per vivere le emozioni delle prime dure salite che avrebbero dovuto fare selezione. Invece, mentre altri ciclisti arrancavano su pendenze importanti anche oltre il 10% hanno iniziato a fare capolino diversi corridori letteralmente aggrappati a moto e auto e trascinati lungo il percorso. Due, tre anche cinque alla volta senza pudore né vergogna. Scene imbarazzanti e soprattutto non isolate che hanno macchiato il Giro under 23 e che ha visto coinvolti diversi giovani italiani (ben 22 sui 31 fermati). Un comportamento considerato giustamente intollerabile da parte dell'organizzazione che ha optato senza indugio all'espulsione di tutti i colpevoli.