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Paralimpiadi 2024

Sarah Storey leggendaria: vince il 18° oro alla sua nona Paralimpiade, è lei la più grande di sempre

Straordinaria impresa di Sarah Storey, la campionessa inglese che ha vinto la gara a cronometro nella C5 femminile alle Paralimpiadi di Parigi. Conquistando il suo 18° oro in carriera, la sua 29a medaglia, partecipando per la nona volta ai Giochi (la prima fu nel 1992, a 14 anni). Numeri che la consacrano la paratleta più forte di tutti i tempi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sarah Storey ha riscritto la storia dello sport paralimpico nel pomeriggio di mercoledì 4 settembre 2024, vincendo la cronometro C5 femminile alle Paralimpiadi di Parigi. Si è trattato del suo 18° oro in carriera, la 29a medaglia in totale, arrivata alla sua nona partecipazione  (la prima fu nel 1992 a Barcellona): numeri da capogiro che fanno della 46enne campionessa inglese l'atleta paralimpica più forte di sempre.

L'oro nella cronometro di Parigi: per Sarah Storey è record

Storey ha vinto la cronometro di Parigi nella C5 femminile, con 4,69 secondi di vantaggio sulla francese Heidi Gaugain, dopo essere stata sette secondi indietro al checkpoint iniziale a 5,8 km. Questa è stata la quinta volta consecutiva che Storey è riuscita a imporsi vincendo il titolo a cronometro alle Paralimpiadi e a diventare di fatto la paratleta più vincente di sempre. La sua nuova medaglia d'oro nel ciclismo su strada ha infatti permesso a Storey di raggiungere la straordinaria cifra di 29 medaglie in carriera (16 nel nuoto, otto nel ciclismo su strada e cinque nella pista), superando così le 28 di Michael Phleps e Teresa Perales.

La prima Paralimpiade, a Barcellona 1992: 32 anni fa

La storia di Sarah Storey nello sport paralimpico è straordinaria con la campionessa inglese che inizia la sua avventura nel 1992, a Barcellona, a soli 14 anni, stupendo il mondo: vincerà sei medaglie, partecipando alle gare di nuoto, suo primo sport in assoluto. Poi, dal 2008, a Pechino, si cimenterà con altrettanto successo alle competizioni di ciclismo. Poil ‘ultimo exploit a Parigi, con l'oro a 46 anni, che l'ha consacrata a autentica "icona dello sport". Nata con una malformazione al braccio sinistro per una problema al momento del parto, Sarah ha superato anche gravi problemi di bullismo e di alimentazione, trovando nello sport il suo riscatto più grande.

Perchè Storey non doveva partecipare alle Paralimpiadi di Parigi

Dopo la Pandemia, le Paralimpiadi di Tokyo dovevano rappresentare l'ultimo atto a cinque cerchi di Sarah Storey e invece si è "dovuta" qualificare anche per l'attuale edizione Parigina, la sua nona Paralimpiade. A obbligarla, il figlio Charlie nato nel 2017: "Mamma voglio vederti almeno una volta alle Olimpiadi", le ha chiesto, essendo troppo piccolo per Tokyo per potersene ricordare. "Ho spinto oltre i limiti perché non è facile gareggiare a certi livelli a 46 anni. Ma non avrei detto di sì se non avessi pensato che il mio corpo e la mia mente fossero all'altezza del compito, perché c'è un enorme lavoro da fare per arrivare preparata".

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