Sacile-Cortina d’Ampezzo è la tappa più dura e spettacolare del Giro, nel ricordo di Pantani e Coppi
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Da Sacile a Cortina d'Ampezzo, lungo 212 chilometri di saliscendi, per un totale di 5700 metri di dislivello: oggi il Giro d'Italia affronta la 16a tappa, la più dura e più spettacolare della sua edizione. Ci sarà tutto ciò che un appassionato chiede al ciclismo: salite, tornanti, discese. Il tutto, molto probabilmente, contornato anche dal maltempo e dalla pioggia che metterà a dura prova tutti, dal leader in rosa Egan Bernal agli altri uomini di classifica. E a chi vorrà provare la fuga e la vittoria di tappa, per prendersi una fetta di gloria in una frazione in cui si scalerà la Montagna Pantani di questa edizione, il Passo Fedaia, e la Cima Coppi, il Passo Pordoi.
Insomma, ce n'è per tutti e ci si attende qualcosa di importante subito dopo la partenza di Sacile, visto che si salirà subito al Cansiglio attraverso il Passo de La Crosetta, un GPM di prima categoria di 11,6 chilometri al 7,1% con punte dell’11%. Un antipasto che scalderà gambe e accenderà la testa per chi vorrà presentarsi al meglio per la parte decisiva della tappa. Infatti, si salirà subito dopo per la "Montagna Pantani" di questo Giro edizione 104, il Passo Fedaia, di 14 chilometri al 7,6% con picchi del 18%. Un passo tra le montagne di Trento e Belluno che dal '75 tiene compagnia ai corridori di ogni edizione.
Il Passo Fedaia, "Montagna Pantani" 2021
La tappa del Giro d'Italia, rende omaggio e onore a due grandi del ciclismo internazionale, Marco Pantani e Fausto Coppi. Dal 2004, anno della tragica scomparsa di Pantani, l'organizzazione in Rosa ha voluto omaggiare il ‘Pirata' nel modo più bello, dedicandogli una ascesa di edizione in edizione, la ‘Montagna Pantani". Una salita che cambia di anno in anno, in relazione alle varie tappe previste stabilendo quale montagna sia la più caratteristica e importante da dedicargli. Nelle passate edizioni ci sono stati il Mortirolo, il Plan di Montecampione, il Passo Sella, Campo Imperatore, anche il Fedaia già apparso nell'edizione 2011.
La Cima Coppi è il Pordoi, assente dal 2002
Neanche il tempo di pensare a Pantani che riuscirà ad uscire indenne dal Fedaia dovrà pensare subito alla "Cima Coppi" di questa edizione, indicata nel mitico Passo Pordoi, a 2239 metri, con 11,8 chilometri al 6,8% e punte del 10% in salita. Un'altra montagna epica della storia del Giro, un'altra erta dedicata ad un indimenticato campione della bicicletta, sempre presente in ogni edizione dal 065 cinque anni dopo la scomparsa di Coppi e che indica la vetta più alta dell'intero tracciato. Quest'anno è il Pordoi, già innumerevoli volte tetto del Giro con i suoi 2240 metri d'altezza, ma che mancava all'appello dal lontano 2002.
Per chi sarà ‘sopravvissuto' alle asperità di giornata, il finale non sarà comunque leggero, perché prima dell'arrivo c'è anche un'ultima fatica, il Passo Giau con 9,9 chilometri al 9,3%, massimo al 14%. Ultimo durissimo strappo prima del traguardo di Cortina d’Ampezzo, la città che ospiterà nel 2026 le Olimpiadi Invernali e che sarà anche nuovo giudice di questo Giro d'Italia 2021.
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