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Tour de France 2024

Quinn Simmons l’eroe sfortunato del Tour: cade due volte alla partenza ma non abbandona la corsa

Lo statunitense della Lidl-Trek, la squadra di Ciccone è stato protagonista di una situazione che ha sfiorato l’assurdo: è caduto due volte all’inizio delle due tappe di montagna. Escoriato e dolorante, malgrado un ritardo in classifica di oltre 1 ora, non ha voluto però ritirarsi.
A cura di Alessio Pediglieri
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In questo Tour de France c'è chi ha già vinto il premio della sfortuna. E' Quinn Simmons della Lidl-Trek, compagno di squadra di Giulio Ciccone: caduto per due volte in partenza sia alla quarta che alla quinta tappa, lo statunitense ha stretto i denti e non ha abbandonato la corsa, diventando idolo dei tifosi.

Due tappe di montagna, difficili soprattutto per chi non è uno scalatore puro, come Quinn Simmons, iniziate nel peggiore dei modi, ma comunque concluse, stringendo i denti e soffrendo fino al traguardo ma senza abbandonare la corsa, onorando la propria presenza. L'americano 22enne salito tra i professionisti nel 2021 e presente alla 110a edizione della Grande Boucle con i colori della Lidl-Tek, la squadra che ha nel danese Mattias Skjelmose, con ambizioni anche di podio, e per la classifica generale (e la maglia a pois) Giulio Ciccone, è stato a suo modo protagonista sui Pirenei e non certo perché ha combattuto per la vittoria.

Il primo contrattempo è arrivato nella tappa numero 5, con la partenza da Pau che lo ha visto subito finire a terra a pochi minuti dopo il via. Un ruzzolone in mezzo al plotone e una violenta spallata all'asfalto: i segni evidenti della caduta, Simmons li porta con sé quando risale prontamente in sella, con la maglietta strappata e le escoriazioni sul corpo.

Durante la tappa l'americano verrà medicato più volte da parte dei medici dell'organizzazione, non riuscirà mai a fornire il proprio contributo ai propri compagni. Così, mentre Ciccone e Skjelmose resteranno fino al traguardo tra i primi, con l'italiano autore di una vera impresa chiudendo secondo e salendo in terza posizione in classifica generale, per Simmons inizia la Via Crucis della sofferenza. Ma giunge comunque all'arrivo, mal ridotto e dolorante, dopo aver attraversato i Pirenei: obiettivo, recuperare dalle botte e presentarsi di nuovo al traguardo.

Così fa per la sesta tappa, quella che prevede la scalata al Re pirenaico, il mitico Tourmalet. Ma ancora una volta le cose non vanno come dovrebbero: nel tratto di avvicinamento al punto di partenza previsto a Tarbes arriva da radiocorsa la notizia di una caduta nel gruppo. E il nome, incredibilmente, è ancora del povero sfortunatissimo americano: Quinn Simmons. Che però non desiste, salendo di nuovo in sella alla propria bici e avventurandosi verso i Pirenei per altri 150 chilometri di dolore e fatica: deciso ad onorare il suo primo Tour pedalando anche contro la sfortuna. Senza guardare la classifica generale, che lo vede a oltre 1 ora e mezza dal leader in giallo.

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