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Pogacar svela cosa gli accadeva 5 anni fa: “A ogni fine tappa me la facevo addosso”. Poi la soluzione

Tadej Pogacar ha svelato il suo rapporto col cibo e con l’alimentazione in corsa e lontano dalle gare. Rivelando di aver fatto enormi progressi anche da quel punto di vista: “Mi sono abituato a ingerire anche 120 grammi di carboidrati all’ora senza conseguenze intestinali…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Tuti attendono Tadej Pogacar ai Mondiali di ciclismo di Zurigo per la prova in linea che si disputa domenica 29 settembre. Ultimo grande appuntamento di un 2024 straordinario per il campione sloveno che ha letteralmente dominato la scena internazionale grazie soprattutto alle vittorie al Tour e al Giro. Per arrivarci nel modo migliore, Pogacar non lascia nulla al caso, nemmeno l'alimentazione e la nutrizione in corsa, suo vecchio tallone d'Achille come ha ricordato in un recente podcast: "Cinque anni fa a ogni fine Classica o tappone di montagna me la facevo sempre addosso".

Pogacar spiega come ci si alimenta durante una corsa

Anche per Tadej Pogacar nutrirsi durante le gare è fondamentale per mantenere alta la performance. Un aiuto in più che oramai è entrato nel quotidiano di ogni ciclista professionista che ha al seguito esperti nel settore dell'alimentazione,  in grado di fornire sempre il supporto energetico necessario, anche prevenendo i cali di zuccheri e le cosiddette crisi di fame. "Abbiamo bottiglie da 30 o da 60 grammi di carboidrati ma io ingurgito anche fino a 120 grammi all'ora quando c'è bisogno. Oramai con i prodotti a gel le proporzioni tra fruttosio e glucosio sono sempre perfette e si evitano i problemi. Solo cinque anni fa ad ogni fine tappa di montagna o nelle classiche di un giorno, arrivavo a farmela sempre addosso. Ora non ho più problemi di stomaco, ho imparato e mi sono abituato".

La crisi di fame al Tour e la vittoria di Vingegaard

Tutto perfetto ma non sempre. Perché anche i fuoriclasse come lo sloveno a volte sbagliano. Come è accaduto nell'ultimo Tour de France, nell'infinito duello con Vingegaard, quando nell'11esima frazione del Grand Boucle, per un improvviso calo glicemico, si è sentito svuotato e ha perso lo sprint: "Tutto deve essere sempre in perfetto equilibrio" ha ricordato nel podcast del medico e ricercatore canadese Peter Attia.

Pogacar e il rapporto col cibo lontano dalle gare

Il rapporto con l'alimentazione dura 365 giorni l'anno anche se la stagione ciclistica ufficiale dura 9-10 mesi. Nel periodo di "scarico" l'attenzione resta massima anche per Pogacar che ha ammesso di sgarrare: "Fuori stagione credo di essere intorno ai 69 chili , forse arrivo ai 70 se magari partecipo a una festa o qualcosa del genere. Ma si tratta soprattutto di un sacco di liquidi. L'importante" ha concluso il campione sloveno mantenere un rapporto sano con il cibo: non mangiare un po' di cioccolato per tre o sei mesi ti può fare impazzire". 

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