Pogacar spiega il suo piano al Tour de France, è disarmante: “Non so neanche perché l’ho fatto”
Tadej Pogacar è riuscito a prendersi la scena anche in una tappa che ha avuto come assoluto protagonista Richard Carapaz, vincitore in solitaria sul traguardo in salita di Superdevoluy. Lo sloveno padrone della maglia gialla e del Tour de France, si è messo in moto nel finale con uno scatto che gli ha permesso di allungare ulteriormente in classifica sul secondo Vingegaard che ora è a 3'11". La spiegazione del suo piano? Non c'è: "Non so nemmeno io perché l'ho fatto".
Pogacar sorprende nel finale della 17a tappa del Tour
Una giornata di controllo dunque per il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, che ha gestito i rivali senza problemi, decidendo poi un po' a sorpresa di provare ad allungare ulteriormente sia su Evenepoel che su Vingegaard. Se il primo però ha risposto, guadagnando poi alla fine una decina di secondi, il secondo ha pagato dazio allo scatto di Pogacar ai duecento metri.
Il piano di Pogacar al Tour de France è disarmante
Proprio su quest'azione, il campione sloveno è stato stuzzicato nell'intervista post-gara. Le sue dichiarazioni sono state per certi versi sorprendenti visto che di fronte alle domande sul perché della necessità di scattare ulteriormente e di non accontentarsi di un controllo e un dominio già certificato Pogacar ha spiegato: "E poi, sì, c'è stato un po' di sgranchimento delle gambe nella salita finale, prima della salita finale, e sì, è stata una bella giornata. Bisogna sempre provare qualcosa. Se fa parte del mio DNA? Non saprei, credo di sì. Non so ancora perché ho provato ad attaccare oggi".
Entrando poi nel dettaglio della gara, Pogacar comunque si è detto soddisfatto della sua prova, anche alla luce del rendimento dei suoi due principali rivali: "Le mie gambe sono abbastanza buone per la terza settimana, ma anche Remco ha un aspetto sempre migliore. Jonas aveva una squadra così forte alle sue spalle negli ultimi chilometri che Remco e io non siamo riusciti a fare la differenza. Tuttavia, ha dimostrato di essere anche lui in buona forma. Alla Visma-Lease a Biku hanno fatto un ottimo lavoro di squadra. Se Jonas non avesse avuto i suoi colleghi davanti, Remco e io avremmo potuto mettere Jonas ancora più sotto pressione e il risultato sarebbe potuto essere un po' diverso".