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Pogacar spiazzato dalla domanda di un collega dopo l’arrivo della Liegi: “Quando ti ritiri?”

Tadej Pogacar è rimasto sconcertato per un attimo quando, dopo l’ennesima vittoria del campione sloveno alla Liegi-Bastogne-Liegi, l’irlandese Ben Healy, piazzatosi terzo, gli ha chiesto a bruciapelo: “Quando ti ritiri?”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Tadej Pogacar si conferma il ‘cannibale' dell'epoca moderna del ciclismo, vincendo per la terza volta in carriera la Liegi-Bastogne-Liegi (dopo quelle del 2021 e del 2024) e facendolo nel modo in cui ormai ci ha abituato, ovvero decidendo come e quando salutare la compagnia e involarsi verso il traguardo da solo. Una superiorità tale che un collega dopo l'arrivo gli ha fatto scherzosamente capire che il gruppo vorrebbe non essere costretto ad accontentarsi sempre delle briciole, fatti salvi i soli van der Poel ed Evenepoel che talora riescono a batterlo.

Healy spiazza Pogacar dopo l'arrivo della Liegi-Bastogne-Liegi: "Quando ti ritiri?"

È l'irlandese Ben Healy, piazzatosi terzo dopo aver perso la volata tra i primi degli umani col nostro Giulio Ciccone, a lasciare per un attimo sconcertato Pogacar, quando al momento di complimentarsi col 26enne campione sloveno gli fa una domanda a bruciapelo: "Quando ti ritiri?". Tadej ci mette un attimo a capire che si tratta di una battuta in cui si mischiano complimenti, frustrazione e scherzo, poi replica a tono: "Ho un contratto fino al 2030… forse quell'anno".

Nel 2030 Pogacar avrà solo 32 anni e sicuramente andrà avanti a cercare di mettere in bacheca altri grandi giri e classiche. I suoi avversari faranno bene a rassegnarsi, almeno se lo sloveno riuscirà a mantenere questa condizione mostruosa. Raramente nella storia del ciclismo, e men che meno negli ultimi decenni di massima specializzazione e programmazione delle gare cui si partecipa, si è visto qualcuno che vince – o se non lo fa si piazza sul podio – praticamente tutte le corse cui prende parte.

Anche la ‘Doyenne', la più antica delle classiche monumento del ciclismo, giunta all'edizione numero 111, si deve inchinare allo strapotere di Pogacar, che si può perfino permettere di rallentare per salutare col cinque gli spettatori dietro le transenne al traguardo, visto che Ciccone, Healy e gli altri arriveranno un minuto dopo. "È bellissimo finire così la prima parte della stagione, sono felice e al momento è stato quasi tutto perfetto", dice Tadej dopo la premiazione. Fare meglio era obiettivamente difficile, al netto dei piazzamenti alla Sanremo e alla Roubaix (rispettivamente terzo e secondo posto dietro van der Poel), ma poi si parlerebbe di qualcosa di non umano…

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