Pogacar si prende gioco di tutti nella crono finale al Tour: il gesto di gioia mentre gli altri faticano
Tadej Pogacar è il nuovo Cannibale del ciclismo moderno: ha stravinto il Giro d'Italia, ha dominato al Tour de France e ora ha nel mirino l'oro olimpico di Parigi e i mondiali di fine 2024. Insomma, un campione assoluto, un extraterrestre che si è divertito come e quando ha voluto con gli altri rivali, i migliori in circolazione, da Evenepoel a Vingegaard. L'ultimo gesto, nella crono finale da Monaco a Nizza è emblematico: mentre rifilava minuti pesanti agli altri, concentrati e chini per la fatica, Pogacar si è divertito con le telecamere internazionali regalando un gesto preciso. Il numero tre fatto con le dita dietro la schiena, a significare il suo terzo regno in giallo dopo quelli del 2020 e del 2021.
Il gesto delle dita di Pogacar durante la cronometro, il significato
E' stato l'ultimo a partire perché è il primo in classifica generale. Poco prima di lui – a distanza di due minuti l'uno dall'altro, Vingegaard e prima ancora Evenepoel. Ma sui 33 chilometri della Monaco-Nizza con cui si è concluso questo Tour (Parigi è impegnata per le Olimpiadi), lo sloveno è riuscito ancora una volta a fare la differenza.
Primo nel 1° intermedio, primo nel 2° intermedio, 1° sul traguardo. Pogacar ha ancora una volta dominato, in salita come in pianura e in discesa. E mentre Vingegaard ed Evenepoel pedalavano a tutta forza, concentrati sul tracciato nel trovare la traiettoria migliore per non perdere preziosi centesimi di secondo, Pogacar rifilava loro minuti, divertendosi: tanto che ha trovato il tempo di festeggiare il suo terzo Tour in piena prova.
Il dominio di Pogacar in una edizione storica del Tour
Un Tour dominato da assoluto protagonista, Tadej Pogacar ha regalato pagine indimenticabili di ciclismo per le strade di 4 Nazioni: questa edizione, partita dall'Italia ha tagliato San Marino, la Francia e il Principato di Monaco. Un'edizione storica e straordinaria che vedeva alla partenza i migliori per la prima volta tutti insieme: Roglic, Vingegaard, Evenepoel, Pogacar, van der Poel, Van Aert.
Edizione storica perché sarà ricordata anche per le sei vittorie di tappa di Pogacar che si è preso maglia gialla, classifica finale, diversi giorni in maglia a pois, piazzamenti e record. Soldi, gloria, storia: lo sloveno si è preso tutto, scattando in salita, sfrecciando in discesa, spadroneggiando in cronometro. Eguagliando Marco Pantani nel double Giro-Tour dopo 26 anni di attesa, superando Eddie Merckx nel numero di vittorie complessive di tappe (12 a 11) dopo ben 54 anni.