Pogacar rinuncia alle Olimpiadi di Parigi, ufficialmente “è stanco”: ma c’è la storia di Urska Zigart
Niente Olimpiadi di Parigi per il campionissimo del ciclismo Tadej Pogacar: il cannibale che è riuscito nell'impresa di centrare la doppietta Giro-Tour a 26 anni da Marco Pantani, l'uomo che ha stracciato ogni record di scalate nell'ultimo Tour de France portando a casa anche 6 vittorie di tappa oltre al successo finale, ha clamorosamente rinunciato a partecipare ai Giochi, come comunicato dal Ct olimpico sloveno Uros Murn. Ufficialmente la motivazione per il forfait di Pogacar è "la stanchezza", ma c'è anche un'altra storia, legata al malcontento – che il 25enne già aveva espresso – per la mancata convocazione nella selezione femminile della Slovenia della sua compagna Urska.
Le voci sulla rinuncia di Pogacar alle Olimpiadi si erano rincorse per tutta la giornata di oggi. In mattinata il suo manager Alex Carera non era stato definitivo sul tema, pur facendo capire dove si stava andando a parare: "In questo momento non sappiamo ancora se correrà la prova in linea a Parigi – aveva detto a Sky – Prossimamente avremo una riunione e capiremo quale sarà la scelta migliore in ottica Mondiale (29 settembre a Zurigo, ndr), che è il suo grande obiettivo. Correre alle Olimpiadi vorrebbe dire avere un recupero più breve, con il rischio di arrivare al Mondiale non nella miglior condizione, inoltre il percorso di Zurigo è molto più adatto alle sue caratteristiche, essendo più duro, rispetto a quello di Parigi. Tadej ha un grande sogno ed è quello di vincere tutte le più importanti corse al mondo: gli mancano il Mondiale, la Vuelta e la Parigi-Roubaix".
Tadej Pogacar non parteciperà alle Olimpiadi per "l'estrema stanchezza"
Gli ultimi dubbi sono stati spazzati via dall'annuncio del selezionatore sloveno nel pomeriggio: "Purtroppo Tadej Pogacar ha annullato la sua partecipazione a causa dell'estrema stanchezza", ha dichiarato Uros Murn. L'ulteriore conferma è poi stada data dal Comitato Olimpico sloveno. Il vincitore di Giro e Tour – che a Parigi sarebbe stato il favorito sia in linea che a cronometro, come ha dimostrato l'ultima tappa stradominata della Grande Boucle – sarà sostituito ai Giochi da Domen Novak.
La rabbia di Pogacar per la mancata convocazione della sua compagna Urska Zigart
Stanchezza e obiettivo Mondiale, ma dietro il no di Pogacar alle Olimpiadi pare esserci anche la questione relativa alla sua compagna Urska Zigart, la cui esclusione dalla lista olimpica da parte della Federazione ciclistica slovena era stata mal digerita dal campione.
Tadej aveva pubblicato un messaggio social (qui su) in cui spiegava di essere "sventrato" e "senza parole" per la vicenda, che reputava profondamente ingiusta alla luce dei risultati di Urska, vincitrice delle ultime due edizioni dei campionati nazionali a cronometro.
Che qualcosa covasse in tal senso, si era capito già domenica, quando alla domanda sulle Olimpiadi, Pogacar aveva sviato il discorso dicendo che il suo sogno era quello di indossare un giorno la maglia iridata di campione del mondo. Qualora ci riuscisse a Zurigo il 29 settembre, lo sloveno centrerebbe la tripletta con Giro e Tour che è riuscita solo ad altri due corridori nella storia del ciclismo, Eddy Merckx e Stephen Roche.