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Pogacar non ci sarà al Giro d’Italia: “Una Primavera così? Non posso farla pensando alla maglia rosa”

Mentre si delineano i partecipanti ufficiali al Giro d’Italia 2025 che scatterà il prossimo 9 maggio è oramai certa l’assenza di Tadej Pogacar, reduce da un inizio di stagione tanto trionfale quanto dispendioso: “Una Primavera così non posso farla ogni anno, soprattutto se dovessi pensare di correre anche al Giro”
A cura di Alessio Pediglieri
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A poco più di una settimana dal via della 108a edizione del Giro d'Italia che, per l'occasione partirà dall'Albania prima di rientrare sul classico circuito nazionale, si stanno delineando i partenti ufficiali. Alla conquista della maglia rosa però mancheranno i classici big che, chi per infortuni e chi per scelte di opportunità hanno deciso di saltare l'appuntamento che scatterà il prossimo 9 maggio. Tra questi, Jonas Vingegaard, Remo Evenepoel e soprattutto Tadej Pogacar che lo scorso inverno aveva paventato la possibilità di difendere la vittoria del 2024. Ma alla fine desisterà, avendo corso in Primavera mai come prima nella sua carriera, puntando evidentemente al bis al Tour e alla Vuelta di settembre: "Non posso pensare di correre il Giro e fare una Primavera a questi livelli".

Dunque, Pogacar non ci sarà al Giro d'Italia 2025. Manca solamente l'ufficialità del suo forfeit ma oramai appare sempre più cosa fatta per il campione sloveno che ha dato fondo alle propri e risorse in questi primi 4 mesi di stagione agonistica come mai aveva fatto prima in carriera. Pagandone lo scotto e dovendo mantenere fede ai programmi iniziali, scartando ipotesi di revisione di calendario: che lo vuole adesso a riposo fino agli inizi di giugno quando si ripresenterà al Giro del Delfinato, classica gara di preparazione al Tour de France.

La gioia di Pogacar al traguardo del Giro delle Fiandre 2025
La gioia di Pogacar al traguardo del Giro delle Fiandre 2025

Nel dettaglio, su otto gare, l'iridato sloveno ha raccolto altrettanti podi: nel dettaglio si parla di cinque vittorie (Strade Bianche, Giro delle Fiandre, Freccia Vallone, Liegi), due secondi posti (Parigi-Roubaix e Amstel Gold Race) e un terzo posto (Milano-Sanremo). Come se non bastasse, tra i tanti record di una carriera già per molti irraggiungibile, Pogacar è diventato il primo corridore della storia a salire sul podio di sei classiche monumento consecutive.

Pogacar non cambia idea: "Se scelgo di correre il Giro non faccio un programma di questo tipo"

Numeri da campione assoluto ma sforzi che si pagano dovendo pur rinunciare a qualcosa. E quel qualcosa è proprio il Giro d'Italia dove, nel 2024, fu assoluto protagonista dalla prima all'ultima tappa. "Innanzitutto dipende da quali Grandi Giri si corrono in una stagione. Perché se scelgo di correre il Giro d'Italia è molto più difficile completare un programma primaverile di questo tipo" ha voluto sottolineare, togliendo di fatto ogni dubbio sul perché non ci sarà  difendere il prossimo 1 giugno il titolo 2024 nell'ultima tappa dedicata a Papa Francesco. "Più in generale, comunque, sarà difficile per me fare di nuovo quello che ho fatto questa primavera. Non posso pensare di riuscire a farlo ogni anno".

Pogacar trionfa alla Liegi, conquistando il record di 6 Monumento vinte di fila
Pogacar trionfa alla Liegi, conquistando il record di 6 Monumento vinte di fila

La Primavera sfiancante di Pogacar: "Periodo perfetto per provarci, ma è stata durissima"

Lo stesso Pogacar ha voluto poi precisare quanto questa primavera di classiche sia stata complicata sul profilo mentale e fisico, rappresentando di fatto un'eccezione rispetto ai suoi tradizionali calendari: "Non mentirò, è stata dura…" ha sottolineato dopo l'ultima vittoria, alla Liegi. "Per fortuna il meteo è stato clemente e mi ha permesso di finire al meglio questa Primavera. Non mi sarei mai aspettato di essere in grado di farlo, ma questo periodo mi ha permesso di vivere un sacco di momenti speciali. È stato il periodo perfetto per farlo."

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