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Pogacar mostruoso anche quando dorme: il dato sulle pulsazioni a riposo è impressionante

Tadej Pogacar ha svelato i dati relativi alla sua frequenza cardiaca, dimostrandosi eccezionale anche da questo punto di vista. A riposo i battiti sono molto bassi.
A cura di Marco Beltrami
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Tadej Pogacar è un vero e proprio "mostro". Lo sloveno ha riscritto la storia del ciclismo a suon di successi, ed è reduce da un 2024 di eccezionali soddisfazioni. Tour de France (il terzo), Giro d’Italia, medaglia d’oro ai Mondiali in linea, Liegi-Bastogne-Liegi (la seconda), Giro di Lombardia (il quarto), Strade Bianche (la seconda) e così via, ad impreziosire una bacheca da urlo. I punti di forza di Pogi sono senza dubbio il fisico e la testa, come confermato anche dal dato sulle pulsazioni cardiache.

Il dato sulle pulsazioni a riposo e non di Pogacar

Parlando con Peter Attia nel podcast The Drive Pogacar ha parlato delle sue pulsazioni, facendo il punto della situazione. Il dato a riposo è di circa 37 battiti al minuto, mentre durante le gare brevi lo sloveno è arrivato fino a 213. Queste le sue parole: "Le pulsazioni più basse che ho avuto durante il controllo, credo siano state 37. Ma la mia media in realtà, di notte, è penso 43 o 42. Alcuni giorni mi sveglio con 48 o 49. Questo capita se non sto benissimo o sono abbastanza stanco. 50 anche. E poi, per quanto riguarda il dato massimo sulle pulsazioni: quando ero junior sono arrivato a 213 nelle gare brevi". 

Da sempre Pogacar controlla tutto quello che concerne il suo corpo, per poter così rendere al massimo: "Mi alleno con i cardiofrequenzimetri da quando ho, non so, 12 anni". Quindi direi che so come risponde la mia frequenza cardiaca quando sono stanco o quando sto bene. Quindi, sì, potrei basarmi solo sulla frequenza cardiaca, ma è sempre bene confrontare la frequenza cardiaca con la potenza, anche se i misuratori di potenza non sono così affidabili di questi tempi".

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I battiti cardiaci di un atleta e perché il dato sulla frequenza è importante

Il dato sulla frequenza cardiaca è importante per un’atleta, visto che è un indicatore sulle sue condizioni. Chi fa sport a livello professionistico dovrebbe avere un cuore più allenato e capace di pompare la stessa quantità di sangue in meno battiti, soprattutto a riposo. Durante il sonno ad esempio, quando si verifica un fisiologico rallentamento del battito, le frequenze calano e non poco. Questa situazione è figlia di un’attività fisica regolare e intensa che permette di rafforzare il muscolo cardiaco, capace di pompare appunto più sangue apportando più ossigeno ai muscoli. Ovviamente durante l’attività poi le pulsazioni aumentano sensibilmente.

Un ciclista in forma ottimale di media ha una frequenza a riposo che va dai 40 ai 50 battiti, con un massimale tra i 190 e i 200 circa. Se lo stesso atleta è stanco invece, i suoi battiti a riposo possono salire fino a 60, con un calo di quelli massimali fino a 180.

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