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Tour de France 2024

Philipsen vince la folle volata della 16a tappa al Tour: cadute e colpi proibiti a 60 chilometri orari

Imperioso sprint di Jasper Philipsen nella 16a tappa del Tour de France con cui il velocista si aggiudica un fantastico tris. Grazie all’immenso lavoro di Vab der Poel, gregario di lusso, il belga si è imposto senza problemi mentre dietro volavano manate, spallate e testate per prendersi le posizioni migliori. Sfortunato Girmay, arrivato al traguardo malconcio per una brutta caduta in una delle ultime rotatorie prima del rettilineo finale.
A cura di Alessio Pediglieri
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Jasper Philipsen, il velocista dell'Alpecin si è imposto nella voltata della 16a tappa che apriva l'ultima settimana del Tour de France. Lo sprinter belga è stato perfetto all'arrivo anche grazie al grandissimo lavoro di Van der Poel che lo ha pilotato fin quasi alla linea del traguardo dove si è imposto senza problemi davanti a Nauhaus e Kristoff. Ma gli ultimi chilometri sono ancora una volta stati scena di cadute e colpi scorretti nel plotone. Ad aver avuto la peggio a un chilometro da Nimes è stato Birman Girmay rimasto coinvolto in una caduta in una delle ultime rotonde. L'eritreo si è rialzato ma non ha potuto sprintare. Poi, sono volate spinte e persino testate tra i ciclisti a quasi 60 chilometri orari, per prendere le migliori posizioni.

La volata folle di Nimes per la 16a tappa del Tour

Era l'ultima vera occasione per i velocisti rimasti ancora in gara dopo le fatiche dei Pirenei, per potersi prendere un po' di gloria di giornata. Da domani montagne e cronometro non lasceranno più occasioni fino a Nizza. Così, si è fatto letteralmente di tutto pur di poter conquistare l'ultima tappa in palio allo sprint. E si è visto di tutto: prima la caduta di Girmay che non ha potuto provare a giocarsi la vittoria. Per l'eritreo una rovinosa scivolata a bordo transenne in una delle ultime rotatorie prima del lungo e largo rettilineo finale. E' arrivato al traguardo ma malconcio e nelle prossime ore si saprà se sarà in grado di continuare.

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Poi, i colpi proibiti in gruppo a quasi 60 orari, per prendersi le posizioni migliori. Una serie di scorrettezze in mezzo al plotone tra corridori di diverse formazioni che hanno animato oltremodo la gara. Mani lontane dai manubri, a spingere e a farsi largo, fino all'estremo gesto: una serie di testate tra corridori, come una vera e propria corrida che vedrà certamente dei provvedimenti disciplinari pesantissimi da parte dell'UCI.

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La vittoria di Philipsen, magico tris

In tutto questo, è stato Jasper Philipsen a dimostrarsi il più forte e il più furbo. Il belga ha tenuto sempre le primissime posizioni lasciando le schermaglie agli avversari. Preziosissimo però il lavoro di capitan Van der Poel, gregario di pura eccellenza che ha trascinato il compagno fino ai 200 metri finali quando stremato si è tolto e lo ha lanciato. Verso un successo sena rivali, con una esplosione di potenza che gli ha permesso di prendersi la terza vittoria di questo Tour con una ruota di vantaggio.

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