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Perché Pogacar non è mai riuscito a vincere la Milano-Sanremo, la Classica che chiamò “maledizione”

Il 22 marzo scatta la 116a Milano-Sanremo la Classicissima di Primavera che Tadej Pogacar non ha mai vinto in quattro edizioni disputate. Una corsa-tormento per il campione sloveno che proverà a sfatare questo tabù insieme ad un super team messogli a disposizione della UAE. Sfruttare la Cipressa o scattare sul Poggio? E quando? Ogni dettaglio farà la differenza e sarà solo lui a decidere dove provare a vincerla. O perderla di nuovo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tadej Pogacar e la Milano-Sanremo, un conto aperto per il campione sloveno che mai in carriera è riuscito ad imporsi nella Classicissima. Che prenderà il via sabato 22 e vedrà il capitano della UAE nonché campione del mondo in carica ancora una volta solo contro tutti. Sarà lui l'uomo da battere, il corridore sul quale tutti gli altri team faranno la corsa, cercando di anticiparne le scelte e la tattica. Perché più delle altre Monumento, la Milano-Sanremo è una classica che si vince o si perde per i dettagli, che fanno sempre la differenza. E che Tadej Pogacar in 4 partecipazioni ha sempre subito, trasformandola in una sorta di vera e propria maledizione.

La maledizione della Milano-Sanremo: 4 edizioni, Pogacar solo una volta a podio

A dirlo fu proprio Pogacar in persona, a seguito dell'ultima edizione, quando nel 2024 arrivò terzo al traguardo provando la minifuga e venendo bruciato nel finale a tre, in una volata in cui pagò pesantemente pegno, restando ferito nel profondo. E' stata la miglior Milano-Sanremo che abbia mai corso visti i precedenti: nel 2020, ha ottenuto un 12° posto, mentre nel 2022 ha raggiunto il 5° posto. Nel 2023, si è piazzato , poi il podio l'anno scorso. Un crescendo costante, che però non è mai bastato per prendersi la Classicissima. "Ho la sensazione che la Sanremo possa diventare la mia maledizione" aveva umilmente ammesso lo scorso settembre, facendo un primo punto sulla sua carriera. "Probabilmente morirò provando a vincerla… Ci sono andato vicino a vincerla eppure la sento così lontana da me".

L'impresa di Chiappucci sul Passo Turchino: oggi proibita anche per Pogacar

Dopotutto la Milano-Sanremo è una corsa di un giorno tra le più complicate, in cui i dettagli ancor più di altre Classiche, fanno la differenza. Storicamente si decide sul Poggio, ma c'è chi in passato ha scritto la storia sulla Cipressa, o chi ancora sul Passo del Turchino: un certo Claudio Chiappucci nel 1991, per dirla tutta. Ma oggi è impossibile e considerato un autentico harakiri solo pensare di ripercorrere quelle follie sportive. Il ritmo a cui vanno i ciclisti moderni impedisce automaticamente di pensare ad una fuga solitaria da lontano: chi la fa verrebbe risucchiato, spendendo troppo ed autoeliminandosi. Avrebbe un solo alleato, il maltempo e anche in questo caso, il rischio non varrebbe l'azzardo.

La Milano-Sanremo 2025: decisivi Cipressa e Poggio anche per Pogacar

Dunque, anche per la Milano-Sanremo 2025, la corsa si deciderà tra la Cipressa e il Poggio, ma tutti si domandano: dove attaccherà Pogacar? Nulla di nascosto: è lui l'uomo-corsa su cui tutti avranno gli occhi addosso per carpirne le intenzioni. Ma forse lui per primo non ha ancora le idee chiare contro la "maledizione" della Classicissima: se scatterà sulla Cipressa dovrà avere la garanzia di fare il vuoto in solitaria, perché prima del Poggio potrebbe venire risucchiato, in un finale che poi non gli asside in volata. Se ci proverà sul Poggio, non avrà molto margine di manovra: ad ogni pedalata avrà chi a turno gli starà a ruota ben sapendo che sarà l'ultima sua possibilità per la fuga verso la vittoria. E conterà tantissimo come Pogacar arriverà sulle due salite, ovvero da quali compagni di squadra sarà accompagnato.

La planimetria della Milano-Sanremo: un percorso di 293km che non mutano mai da 116 anni
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Il super Team UAE a disposizione di Pogacar: esperienza per sfatare la "maledizione"

Quest'anno la UAE ha costruito un super team attorno allo sloveno, mettendo in campo non solo chi va forte in salita o in pianura, ma anche l'esperienza. Perché tutto conta alla Milano-Sanremo. Ed ecco allora un Isaac Del Toro in strepitoso stato di forma, il sempre presente luogotenente di mille battaglie Tim Wellens, l'esperienza di Nils Politt (già 2° alla Roubaix), il connazionale Domen Novak, e poi ancora lo scalatore Jhonatan Narvaez e la "chioccia" del gruppo, il 36enne Vegard Stake Laengen. Loro avranno il compito di scortare Pogacar, assecondandolo in tutto e per tutto, o quasi. Anche nel 2024 lo sloveno voleva attaccare alla Cipressa, ma proprio Wellens rivelò che riuscirono a farlo desistere da un suicidio tattico.

Milano-Sanremo, la salita della Cipressa: cosa dovrà fare Pogacar

La tattica di base della UAE Emirates sarà semplicemente quella di imprimere ritmi folli alla Milano-Sanremo da subito: alla Cipressa l'obiettivo non sarà la fuga ma la selezione, decidendo di capire chi potrà accompagnare Pogacar al Poggio. Arrivare al Poggio sarà una battaglia di posizione e il tratto tra le due salite può rappresentare una imboscata se percorso da soli o a ranghi ristrettissimi. Dunque, la scelta potrebbe essere non un solo momento della corsa ma due ben distinti: la Cipressa per la selezione, sul Poggio per la progressione. E qui, un secondo punto di domanda: sul Poggio, ma in quale tratto?

La salita della Cipressa, che apre alla seconda parte della Milano-Sanremo
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La salita del Poggio, da sempre la chiave della Milano-Sanremo: le scelte di Pogacar

Se la tattica UAE fosse questa e riuscisse, il grande interrogativo è quando Pogacar deciderà di allungare sul Poggio, ultima occasione per fare la differenza. Il Poggio non è una salita impossibile, bensì pedalabile e la zona classica di fuga è poco dopo la metà, quando spiana leggermente per circa 400 metri attorno al km 2.2. Troppo prevedibile: dunque, se Pogacar arriverà con almeno un compagno che lo introdurrà all'erta finale, potrebbe sorprendere tutti scattando prima, dopo solo 1 chilometro. Ci sarebbe anche un punto esatto: al chilometro 1.1, il momento più duro della prima parte al 5%. Ma da lì in poi dovrebbe avere la gamba per andare via da solo, altrimenti sarebbe la quinta Milano-Sanremo senza vittorie. E la "maledizione" continuerebbe.

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