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“Per favore, non fatelo”: Pogacar si rifiuta di denunciare il tifoso che lo spinse al Giro d’Italia

Tadej Pogacar un campione anche giù dalla bici: il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia ha chiesto che non si procedesse nei confronti dello spettatore che lo aveva spinto, facendolo infuriare, sul Monte Grappa. Il Sindacato ciclisti avrebbe voluto procedere ma lo sloveno ha detto no: “Per favore, è un anziano, lasciamolo stare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Tadej Pogacar si è rifiutato di sporgere denuncia contro il tifoso che durante l'ultimo Giro d'Italia, nella vittoria sul Monte Grappa, lo aveva incitato spingendolo da dietro, facendolo infuriare. Il campione sloveno si era inviperito per un atteggiamento non richiesto e fastidioso – e che avrebbe potuto anche provocare sanzioni disciplinari – ma ora ha chiuso definitivamente la vicenda. Malgrado il Sindacato dei corridori lo abbia invitato a valutare una azione legale, Pogacar ha rispedito l'ipotesi al mittente, evitando di ingigantire un episodio, alla fine, risultato collaterale.

Pogacar da solo sul Monte Grappa, in fuga in maglia rosa lo scorso maggio, ultimo acuto di un Giro d'Italia stravinto dallo sloveno leader in classifica 20 giorni su 21 e con cinque tappe conquistate, è una delle immagini iconiche più rappresentative di questa edizione 2024. Ma oltre allo sloveno dominante in lungo e in largo, si era preso il proprio spazio – e visibilità – anche un tifoso che a margine della salita aveva prima incitato Pogacar per poi corrergli incontro e spingerlo da dietro, facendo inviperire il ciclista. Un episodio ancor più particolare perché si trattava di Renato Favero, 79enne volto famoso nel mondo del calcio per un trascorso da talent-scout anche per l'Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone.

La richiesta del Sindacato: sporgere denuncia verso lo spettatore

A un mese da quell'episodio, il CPA – il Sindacato dei Ciclisti – ha contattato Pogacar offrendogli appoggio nel caso avesse voluto sporgere denuncia nei confronti del maldestro spettatore. Una richiesta legittima visto che oramai le intemperanze lungo i percorsi delle gare dei professionisti sono sempre più costellate da tifosi che stanno sempre meno attenti a non infastidire i ciclisti. Così, il presidente del CPA Adam Hansen ha sentito lo sloveno, con l'obiettivo di alzare il livello di tolleranza verso lo zero assoluto, dando un segnale forte a tutti gli appassionati che si affollano in strada al passaggio dei corridori: "La bellezza di questo sport è che tutti possono essere così vicini, ma d’altra parte devono avere totale rispetto. Dobbiamo solo mostrare agli altri spettatori, ai tifosi, che devono lasciare in pace i ciclisti, perché questo è ciò che i ciclisti vogliono".

La risposta di Pogacar: "Per favore non facciamo nulla"

Un pensiero condiviso da Pogacar che, però, ha rifiutato di far causa a Renato Favero, ben consapevole che l'ondata di critiche piovutagli addosso già nei giorni successivi allo sciocco gesto fosse sufficiente per far capire a tutti un comportamento stigmatizzabile e da condannare: "Non vorrei che si procedesse verso quel signore" ha risposto Pogacar ad Hansen, "per favore, è un anziano, lasciamolo stare". Alla fine, dunque, non si sporgerà denuncia: "Avevamo esaminato la possibilità ma di fronte alla volontà dei ciclisti dobbiamo anche noi dover fare un passo indietro e quindi non procederemo" ha concluso Hansen "anche per far passare il messaggio più forte: ciò che vogliono i corridori è ciò che importa davvero". 

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