Oggi una Milano-Sanremo spettacolare in cui Ganna può dimostrare di essere grande

Se c’è stata una Tirreno-Adriatico a tratti meravigliosa, con una quantità di talento, forza, vero e proprio genio ciclistico in doti sovrabbondanti, per la proprietà transitiva ci dovrebbe essere una Milano-Sanremo ancora più ricordabile, perché la Classicissima è la prima grande corsa storica del calendario internazionale, ma è anche la corsa che possono vincere un po’ tutti i ciclisti, basta avere la gamba proprio quel determinato giorno, oltre a far allineare i pianeti nel modo migliore.

Basta guardare l’albo d’oro degli ultimi 10 anni per capire che è la corsa monumento più imprevedibile di tutte. L’ha vinta un uomo da pista, come Matthew Goss nel 2011, un velocista puro come Arnaud Démare nel 2016, uno scalatore come Vincenzo Nibali nel 2018. Le ultime due edizioni sono state vinte da due grandi campioni, Julian Alaphilippe e Wout van Aert. Ed è da loro che anche quest’anno si riparte per definire una lista di favoriti lunga come le cose che non si possono fare in zona rossa.

Wout van Aert ha vinto nello scorso agosto, battendo proprio Alaphilippe in un finale tirato allo stremo. Alaphilippe ha vinto nel 2019, battendo invece Oliver Naesen e Michał Kwiatkowski, anche loro della partita quest’anno ma già un passo indietro rispetto ai favoritissimi.

Insieme a belga e francese infatti, la schiera di grandi corridori che partecipano alla Classicissima per vincere è davvero lunga. Prima di tutto Mathieu van der Poel che da febbraio, dopo i meravigliosi non solo paesaggisticamente Mondiali di ciclocross di Ostenda, ha vinto anche una tappa all’UAE Tour, le Strade Bianche e due tappe alla Tirreno-Adriatico, una delle quali con una fuga di 50 km sotto la pioggia. È una forza della natura e sarà di sicuro il primo a essere marcato in ogni momento della gara. Appena dietro questi tre, altri grandi campioni pronti ad approfittare di un momento di difficoltà del mostro a tre teste che sta dominando il ciclismo di un giorno già dallo scorso anno.

Ne abbiamo per tutti i gusti, proprio perché la Milano-Sanremo può finire in qualunque modo. Per le grandi imprese da lontano, si iscrivono alla lista dei probabili vincitori ciclisti come Greg Van Avermaet, Michal Kwaykowski, Giulio Ciccone e Matteo Trentin. Per i colpi di mano a pochi chilometri dal traguardo con arrivo in volata ristretta, bisogna fare attenzione a Oliver Naesen, Michael Matthews e Giacomo Nizzolo. Poi ci sono due ciclisti che possono essere condotti dalle proprie squadre fin al rettilineo finale e giocarsela, come Davide Ballerini e Arnaud Demare, e se proprio la corsa non si sblocca e arriva il plotone intero, allora se la giocheranno i vari Elia Viviani, Caleb Ewan, Fernando Gaviria e Nacer Bouhanni.

C’è talmente tanta qualità e varietà che ciclisti capaci di vincere la corsa in caso di buona forma come Peter Sagan, Alexey Lutsenko, Soren Kragh Andersen, Vincenzo Nibali e Warren Barguil sono molto indietro nei pronostici prima dell’avvio.

Il percorso sarà orfano del Passo del Turchino, cancellato per la frana nella zona di Ovada di qualche settimana fa, ma al suo posto è stato inserito il Colle di Giovo, mentre resteranno i capi Mele, Cervo e Berta e poi gli storici Cipressa e Poggio. Saranno 299 chilometri durissimi e pieni di insidie. Oltre alla forma fisica, con una start list del genere sarà fondamentale la strategia e l’essere sempre attenti a quello che accade in corsa. Al di là dei nomi fatti, per l’Italia le speranze non sono tante ma se Filippo Ganna vuole davvero trasformarsi in Cancellara, già in questa Milano-Sanremo può dimostrare che è sulla buona strada.