video suggerito
video suggerito

Non solo calcio, l’Arabia Saudita si compra il ciclismo: pronti 250 milioni per una nuova Lega

La SRJ Sports Investments, società di proprietà del Fondo Pif, costituita solo ad agosto ha pronti 250 milioni di euro da investire nel ciclismo professionistico già per i prossimi due mesi. L’obiettivo è di creare una Lega parallela all’universo UCI e agli storici organizzatori dei grandi giri (ASO e RCS Sport)
A cura di Alessio Pediglieri
93 CONDIVISIONI
Immagine

L’Arabia Saudita è sempre più pronta a sfondare anche nel ciclismo dopo aver imperversato negli ultimi mesi nel calcio internazionale a suon di investimenti e ingaggi milionari. La notizia che potrebbe spaccare il mondo dei professionisti in bici è arrivata come uno tsunami pronto a stravolgere tutto e tutti. Dietro alle indiscrezioni, il solito colosso statale, il Fondo Pif che metterebbe sul piatto – solo per iniziare – un'enorme quantità di soldi: 250 milioni di euro, già dai prossimi due mesi.

Un maxi investimento per creare una sorta di Superlega, che vada a braccetto ma sia concreta alternativa all'universo UCI, la Federazione internazionale che governa il ciclismo, le sue corse e i suoi palinsesti dettandone direttive e calendari. A svelare, l'impressionante interesse concreto degli sceicchi arabi è stata l’agenzia Reuters che ha svelato la presenza di una società di investimento, di proprietà del fondo saudita PIF, la SRJ Sports. Sarebbe lei la principale – e unica – favorita per sostenere la nascita di una nuova lega ciclistica che farebbe acquisire immenso valore e potere allo stato saudita nel mondo sportivo complessivo.

L’investimento da parte della SRJ Sports Investments – costituita solo in agosto e votata a questa tipologia di investimenti sportivi – dovrebbe essere di circa 250 milioni di euro e avrebbe già ottenuto il benestare di diversi colossi tra le squadre ciclistiche del WorldTour, più che interessate ad una situazione che diverrebbe concreta possibilità economica, con lauti guadagni all'orizzonte. Se il progetto dovesse andare in porto sarebbe l'ufficializzazione dell'approdo del ricco mondo dell'investimento arabo pronto a rivoluzionare anche il ciclismo, passo ulteriore e decisivo dopo aver oramai sdoganato nell'attuale calendario stagionale l’AlUla Tour e aver confermato lo sviluppo ulteriore del team Jayco – AlUla.

Non è una assoluta novità, perché da tempo l'Arania si è insinuata – oggi sotto voce – tra le pieghe del ciclismo professionista, con una serie di sponsorizzazioni più o meno minori. Un silenzioso coinvolgimento che adesso può esplodere in un boato in vista del progetto governativo denominato "Vision 2030" e che ha come obiettivo quello di costruire nuove industrie e creare posti di lavoro cavalcando l'onda di risonanza dello sport. Si prevede che SRJ finalizzerà gli aspetti commerciali dell'accordo nei prossimi due mesi dopo aver prevalso in un'asta su altri investitori, incluso il fondo di private equity CVC.

Attraverso una società di consulenza – riferisce sempre la Reuters – si stanno cercando ulteriori concrete manifestazioni di interesse. soprattutto da parte di investitori anche stranieri per il nuovo progetto e alcune delle migliori squadre di ciclismo sarebbero interessate a sganciarsi dalle attuali organizzazioni – tra cui, oltre all'UCI, ASO e RCS Sport, vale a dire gli organizzatori dei tre grandi giri. "Questa idea è in fase di analisi, così come molte altre idee sono in fase di studio per elaborare un modello di business sostenibile per il ciclismo in futuro", ha sostenuto la Visma-Lease a Bike, il team di Vingegaard, confermandone indirettamente il proprio interesse.

Tentativi di creare una nuova lega ciclistica sono stati esplorati in passato, anche nel 2012, quando otto squadre fondarono un progetto chiamato World Series Cycling (WSC), anche se i piani non si concretizzarono. Ora, però, l'SRJ sta accelerando in modo improvviso e determinato la crescita del settore sportivo in Arabia Saudita, Medio Oriente e Nord Africa, puntando direttamente anche sul ciclismo i cui valori dei diritti TV potrebbero essere rivisti e corretti alzandone l'asticella e costituendo un fondamentale volano di crescita.

93 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views