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Non c’è pace alla Vuelta, puntine e chiodi sulle strade contro i ciclisti: “Vogliono ucciderci?”

La Vuelta di Spagna è ancora sotto il ciclone delle polemiche: dopo le feroci critiche all’organizzazione per le condizioni estreme in cui ha fatto correre i ciclisti, numerose forature hanno caratterizzato la 2a tappa. Il motivo? Chiodi e puntine sull’asfalto gettate da gruppi indipendisti.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Vuelta 2023 è iniziata nel peggiore dei modi, tra feroci polemiche, un'organizzazione finita nel girone infernale degli assoluti incompetenti tra percorsi improponibili, condizioni al limite per la sicurezza dei corridori e con una tappa parzialmente neutralizzata nel finale a causa maltempo. Per non farsi mancare nulla, ancora una volta è stata segnalata sulle strade del giro anche la presenza di chiodi e puntine lanciate da alcuni anonimi sciagurati e che hanno costretto diversi ciclisti a fare i conti con improvvise e pericolose forature.

In inizio di Vuelta, dunque, completamente da cancellare e che sta facendo insorgere l'indignazione sia dei tantissimi appassionati, sia dei diretti concorrenti impegnati nel terzo giro a tappe più importante del circuito internazionale dopo Giro d'Italia e Tour de France. La prima frazione è stata costellata dalle acide polemiche su una corsa disputata quasi totalmente al buio, su un asfalto completamente viscido, che ha determinato rovinose cadute e messo a dura prova l'incolumità dei team impegnati nella cronometro. La seconda ha dovuto fare i conti con il maltempo, visto che l'organizzazione ha neutralizzato gli ultimi 9 km, ma è entrata in un clamoroso tilt collettivo, non riuscendo a stilare la classifica finale.

Situazioni da dilettanti allo sbaraglio che hanno scatenato il sarcasmo sui social ma anche la rabbia e l'indignazione di tutti gli addetti ai lavori, mentre si sta svolgendo solamente la terza tappa e il meglio (o il peggio) può solo arrivare. A tutto questo, si è aggiunto anche un ulteriore problema che si era palesato già precedentemente al Tour de France: sui tracciati, in alcuni punti, sono state gettate puntine e chiodi che hanno generato pericolose cadute nel gruppo a causa di improvvise forature.

Era salata all'occhio, infatti, durante la 2a tappa della Vuelta l'alto numero di problemi con i battistrada dei ciclisti: tante, troppe, forature sul percorso che hanno coinvolto anche diversi big, come il campione belga Evenepoel e l'ultimo vincitore del Tour, Vingegaard. Una situazione dannosa ma soprattutto pericolosa, che ha visto anche il giovane Juan Ayuso, stellina dell'UAE Team Emirates, dubire diverse forature: "È stato un po' caotico, ho forato ben 3 volte, e ho dovuto inseguire per molto tempo. Il problema sono stati i chiodi sulla strada… grazie mille a quella persona che lo ha fatto. Non so per quale motivo… vogliono ucciderci?"

Ma chi è stato a tirare chiodi e puntine sull'asfalto? Non si hanno certezze ma la macchina organizzativa e le forze dell'ordine hanno subito preso in mano la situazione e provato a fare chiarezza: si dovrebbe trattare di un gruppetto di persone appartenenti all' "Alerta Solidaria", un movimento indipendentista catalano, che nei giorni scorsi si era proclamato pronto a sabotare la Vuelta di Spagna, una corsa definita "colonialista".

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