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Nel ciclismo moderno si vola sui pedali: la velocità registrata è spaventosa

L’ultima stagione di ciclismo è stata la più veloce da 15 anni a questa parte. Solamente nel 2006 si toccò una media oraria più alta, dato però “drogato” dal doping di massa. Al Tour de France il picco a quasi 50 chilometri orari, ma l’altro dato impressionante è la Parigi-Roubeaix: sul pavè a 47km/h di media.
A cura di Alessio Pediglieri
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La stagione scorsa è andata in archivio come quella tra le più veloci di sempre nel ciclismo moderno degli ultimi 20 anni. Le classifiche ufficiali segnano una media oraria generale a dir poco impressionante con un una velocità superiore ai 42 chilometri, per la precisione 42,772 seconda solamente al 2006 quando si arrivò allo straordinario picco di 45 km/h mai più raggiunto. Ma al Tour de France, nella 19a tappa, si sono sfiorati i 50 orari.

Al di là dei soliti sospetti di doping fisico e tecnologico, negli occhi di tutti gli appassionati restano alcune immagini dell'ultima stagione ciclistica che oramai sono entrate a far parte della storia. La epica sfida al Giro d'Italia tra Thomas e Roglic fino all'ultima tappa o il testa a testa tra Pogacar e Vingegaard al Tour de France, vinto poi dal danese. Tutti momenti vissuti a velocità folli che spesso hanno posto l'attenzione anche sulla sicurezza degli stessi ciclisti votati oramai ad andature da capogiro, facilitate da materiali e preparazione sempre più sofisticati.

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La classifica che vede a confronto l'ultima stagione appena conclusa con le precedenti è impressionante perché sottolinea la costante progressione che gli atleti stanno avendo da una ventina di anni a questa parte. Solamente nel 2006 si corse più veloce che nel 2023. In quell'anno la media oraria toccò quasi i 45 chilometri, ma erano anni poi macchiati indelebilmente da situazioni poco chiare, tra sospetti e ammissioni di doping di massa. Un anno "drogato" anche nelle statistiche che infatti resta un assolo a dir poco "sospetto". Sulle altre stagioni, invece la lenta progressione oraria fino agli attuali 42.772 di media, la più alta degli ultimi 18 anni.

Ciò che impressiona anche è però dove si sono verificati i momenti di maggior velocità complessiva. A spiccare nella speciale classifica delle giornate di corsa (gare in linea di un giorno, ovvero le Classiche o le tappe dei grandi e piccoli Giri), c'è la tappa numero 19 del Tour de France. Nella frazione da 172,8 chilometri tra Moirans-en-Montagne e Poligny a trionfare è lo sloveno Matej Mohoric che si prende la vittoria in volata, battendo al photofinish per una manciata di centimetri, Kasper Asgreen. E prendendosi la vittoria in una giornata che sarà la più veloce di tutto il 2023, con i suoi  49,13 km/h.

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Una andatura pazzesca che si prende il 1° posto del podio davanti alla tappa 7 sempre del Tour e alla tappa 19 della Vuelta de Espana. Ma ciò che sorprende per comprendere la velocità oramai folle del ciclismo moderno è il dato di una delle Grandi classiche, la Parigi-Roubaix che con il suo ciottolato e pavè da sempre costituisce un'enorme impresa per tutti gli iscritti. Bene: questa corsa è all'interno della top10 finale con una media da spavento, di quasi 47 chilometri orari. Che però non fermarono ad esempio, Cameron Wurf dall'affrontare subito dopo il traguardo, una mezza maratona.

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