Muriel Furrer poteva essere salvata: “L’abbiamo vista cadere”, ma per 90 minuti è rimasta senza soccorsi
Muriel Furrer, la ciclista svizzera di 18 anni che è morta a seguito di una tragica caduta durante i campionati del Mondo di Ciclismo a Zurigo poteva essere salvata. E' ciò che sta emergendo dalle indagini degli inquirenti sull'incidente che è costato la vita alla ragazza trasportata d'urgenza in ospedale in condizioni gravissime, dove è morta 24 ore dopo. Ci sarebbero dei testimoni che avrebbero assistito alla caduta, due giovani colleghe che erano in gruppo con lei: "L'abbiamo vista cadere" hanno spiegato. Eppure i soccorsi sono arrivati solamente un'ora e mezzo più tardi.
La ricostruzione dell'incidente, i testimoni oculari
Due cicliste di diciassette anni che sono rimaste anonime per rispetto della privacy. Ma hanno rivelato agli inquirenti che stanno indagando sulle dinamiche dell'incidente mortale accorso a Muriel Furrer, dettagli importantissimi. Al momento della sbandata e dell'uscita di strada della ragazza, loro erano lì, in un gruppo di tre, e si sono accorte di tutto pur ovviamente non potendosi rendere conto delle tragiche conseguenze: "L'abbiamo vista cadere" avrebbero spiegato alla polizia secondo i media svizzeri, "ma il tratto di strada era impervio, tra curve e pioggia non abbiamo poi visto nulla. Non siamo ancora state contattate per un interrogatorio, ma siano disponibili a collaborare" avrebbero spiegato al giornale svizzero Blick.
La testimonianza del giornalista: dopo un'ora, nessun soccorso
I soccorsi sono arrivati in gravissimo ritardo sul posto dell'incidente e hanno aiutato Furrer oramai troppo tardi. Fossero intervenuti in tempo per la giovane ciclista ci sarebbero state molte più speranze di restare in vita. A conferma che l'organizzazione della corsa e gli addetti UCI non si siano accorti praticamente di nulla è stato un reporter della testata giornalistica svizzera Blick che ha seguito l'evento. Lo stesso che aveva visto il gruppetto di cicliste con la Furrer poco prima della tragedia e che ha testimoniato che nella zona della caduta, non ha sentito arrivare nessun mezzo medico. Le prime sirene le ha percepite ben 90 minuti più tardi, un tempo incredibilmente enorme da quanto avvenuto.
La nota degli inquirenti che confermava la falla organizzativa
Ciò che sta emergendo sulla tragedia accaduta a Furrer sta confermando le sensazioni che gli inquirenti hanno avuto nei primi momenti di ricostruzione del dramma ai mondiali di ciclismo. Già nella giornata di lunedì era stata diffusa una nota formale allarmante: "Dalle indagini fino ad oggi risulta che la ciclista caduta è stata trovata priva di sensi nel bosco fuori pista da un membro della squadra di sicurezza della gara. Sul posto sono arrivati subito dopo i soccorsi, che hanno prestato i primi soccorsi ma l’ora esatta dell’incidente non è stata ancora del tutto chiarita".