Il responsabile della morte di Davide Rebellin è un camionista tedesco: a piede libero in Germania
La morte di Davide Rebellin ha scioccato tutti, sportivi e non. Il terribile incidente stradale avvenuto a Montebello Vicentino non ha lasciato scampo all’ex campione di ciclismo. Ed è proprio a bordo della sua amata bici che il 51enne ha trovato la morte, travolto durante un allenamento da un camion. A distanza di giorni è stato individuato e denunciato l’uomo alla guida del tir. Un tedesco di 62 anni, che non si era fermato a prestare soccorsi.
La dinamica della morte dell'ex ciclista
Le telecamere presenti nella zona non hanno immortalato il momento dell'impatto, ma solo quelli immediatamente successivi. Da questi frame e dalle testimonianze raccolte, è stato possibile ricostruire quanto accaduto, e la dinamica dell'incidente. All'uscita di una rotatoria, Davide Rebellin a bordo della sua bici, sarebbe stato sorpreso dall'arrivo del tir. L'autista dello stesso non si sarebbe fermato investendo in pieno il campione delle due ruote. Le condizioni della stessa, sbalzata via e ritrovata a trenta metri di distanza, sono impressionanti ed emblematiche per capire la violenza dell'impatto.
I carabinieri si sono subito messi al lavoro, perché il povero Rebellin non è stato soccorso. Fondamentali le telecamere presenti in un parcheggio vicino, per individuare il camion e la targa. Così si è potuto risalire a quel mezzo pesante che dopo pochi minuti di sosta nel piazzale, probabilmente per rendersi conto di quanto accaduto, è ripartito nella direzione in cui era arrivato.
Chi è il camionista tedesco che ha ucciso Davide Rebellin
L’identikit del responsabile della morte di Rebellin, è circolato negli uffici delle forze dell’ordine subito dopo l’incidente dunque con l’ipotesi di reato di omicidio colposo con l'aggravante dell'omissione di soccorso. Nelle scorse ore grazie al lavoro combinato con le forze di polizia tedesche l’uomo è stato individuato: si tratta di un camionista tedesco di 50 anni. Per lui al momento non è scattato il fermo, perché in Germania non esiste il reato di omicidio stradale.
Queste le parole sul caso del Colonnello dei carabinieri, Giuseppe Moscati: "Le ininterrotte ricerche e la serrata attività di indagine, condotta sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno consentito ai Carabinieri di Vicenza di dare un volto e un nome al conducente del mezzo pesante, che ha travolto e ucciso Davide Rebellin. Nelle immediatezze del fatto, è stato attivato uno strutturato e capillare sistema di ricerche sia sul campo – attraverso il coordinamento di tutte le centrali operative e i Carabinieri sul territorio, in sinergia con le altre forze dell’ordine – sia, una volta acclarata l’origine del sospettato, all’estero, mediante i canali Interpol, di cooperazione internazionale".
"Da qui ne è derivata una minuziosa ricostruzione dei successivi spostamenti del cittadino tedesco, in viaggio verso il paese di origine. Non sappiamo se ciò basterà ad alleviare il dolore che sta attraversando la comunità locale e italiana tutta, ma rivolgo il ringraziamento a tutti coloro i quali, dalle Istituzioni alla gente comune, hanno sostenuto i Carabinieri nelle ricerche, supportandoli alla veloce individuazione ed identificazione dell’indagato".
Stando al comunicato stampa della Procura di Vicenza il sessantaduenne ha dei precedenti penali. Nel suo passato c’è un precedente del 2001, e anche nel 2014, quando gli fu ritirata la patente dalla Polizia Stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza.