Marta Cavalli trionfa nella Freccia Vallone: momento magico per il ciclismo italiano!
Appena quattro giorni dopo il traguardo tagliato per prima da Elisa Longo Borghini alla Parigi-Roubaix, ecco che arriva un altro successo per l'Italia nel ciclismo femminile. A vincere nella Freccia Vallone donne in cima al Muro di Huy, 1300 metri con pendenze anche oltre il 20 per cento, è infatti Marta Cavalli. La 24enne cremonese, già vincitrice dell’Amstel Gold Race, ha seguito costantemente l’olandese Annemiek Van Vleuten considerata come una delle favorite e poi l’ha superata negli ultimi metri. L’altra olandese Vollering ha chiuso terza a 10”, ed Elisa Longo Borghini invece è arrivata sesta.
Una strategia studiata e eseguita alla perfezione. "Non pensavo di avere queste gambe – ha ammesso la Cavalli, che alla Roubaix era arrivata quinta – L’attacco della Van Vleuten era stato impressionante, per me è una emozione magnifica, forse la più grande perché averla battuta vale tantissimo. Questo Muro è difficilissimo, pendenze molto dure anche se non è troppo lungo. Io ho aspettato a ruota sua – svela la ciclista – sapevo che nel finale spianava un filo e sono riuscita a fare la differenza. Fantastico".
Il trionfo di Marta Cavalli ha allungato la striscia vincente cominciata con il tris tra Trofeo Binda a Cittiglio, De Panne e Gand-Wevelgem conquistato dalla campionessa del mondo Elisa Balsamo. È stata poi la volta proprio di Cavalli con l’Amstel Gold Race e della Parigi-Roubaix di Elisa Longo Borghini, per poi completare un periodo davvero magica per il ciclismo italiano proprio con la Freccia Vallone. Non si vedeva un'italiana salire sul gradino più alto del podio della corsa da ben 20 anni, con le vittorie di Fabiana Luperini.
In attesa della Liegi – Bastogne – Liegi, in programma domenica in Belgio, la fiducia ora è altissima. Lo ha confermato anche Elisa Longo Borghini, che non aveva ancora smaltito del tutto le fatiche di sabato scorso alla Parigi-Roubaix: "Sicuramente la Liegi è una corsa che mi si addice e ho un po’ più di tempo per recuperare – ha commentato la campionessa – Oggi è stato un po’ un patimento ma sono fiduciosa. Il ciclismo femminile italiano è un movimento che è cresciuto regolarmente nel tempo e adesso si vedono i risultati".