Marlen Reusser trionfa agli Europei di ciclismo ma c’è chi ne chiede la squalifica: ha barato
La "cannibale" degli anni 2000 per il ciclismo femminile nelle corse contro il tempo è senza alcun ombra di dubbio Marlen Reusser, campionessa svizzera che ha dominato anche la prova a cronometro agli Europei 2023 in Olanda, sbaragliando tutta la concorrenza. Per lei, terzo titolo continentale consecutivo ma anche una coda polemica su come l'abbia conquistato, non rispettando le regole imposte dalla UCI e che porterebbero a sanzioni fino alla squalifica.
Proprio nel giorno del suo compleanno, Reusser si è ripresa ciò che era già suo: il titolo europeo femminile su strada in cronometro. Lo ha fatto per la terza volta consecutiva tracciando un solco sempre più impressionante tra sé e le altre pretendenti. Classe '91, ha iniziato a imporsi ai massimi livelli trionfando ai Giochi europei 2019, poi prendendosi la medaglia d'argento ai Mondiali 2020 e 2021 e la medaglia d'argento olimpica ai Giochi di Tokyo 2020. Poi, l'apoteosi continentale con i titoli europei 2021, 2022 e adesso 2023.
Una gara gestita in modo perfetto, con una tattica ben precisa che ha visto Reusser progredire in un crescendo irresistibile. Al primo intermedio, è stata Christina Schweinberger la sorprendente leader, vantando ben 2 secondi di vantaggio sulla Reusser e 9 secondi su Anna Henderson. Poi, però, tutto cambia come da copione: al secondo intermedio da 2 secondi si porta in vantaggio di 27 secondi su Schweinberger. Al traguardo, il suo tempo, 35'53", non ha avuto eguali con Henderson e Schweinberger seconda e terza distanziate tra loro di un solo secondo ma a quasi un minuto dalla svizzera.
Tuttavia, non sono mancate le polemiche e molti appassionati hanno fatto notare che Reusser si è presentata alla gara violando almeno due delle regole ferree imposte sia dalla UCI (l'Unione Internazionale di Ciclismo) sia della UEC (L'Unione Europea di Ciclismo). Irregolarità segnalate nell'abbigliamento e nella punzonatura: Reusser ha indossato i calzini copriscarpe troppo lunghi rispetto al regolamento secondo cui non dovrebbero essere più lunghi della metà della lunghezza della parte inferiore della gamba.
Le immagini televisive hanno evidenziato questa particolare anomalia che però non ha impedito alla campionessa svizzera di presentarsi in pedana e svettare nella classifica finale indossando la medaglia d'oro. Ma se questa irregolarità, sempre secondo il regolamento internazionale, dovrebbe portare anche alla squalifica se accertata, ce ne sarebbe un'altra altrettanto evidente e che ha scatenato le polemiche: ha corso senza il numero di partenza ufficiale, che viene posto alla punzonatura cui si sottopongono tutti i concorrenti prima della partenza.