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Marco Pantani, per la Procura di Rimini caso chiuso: “Nessuna nuova prova di un possibile omicidio”

Per la Procura di Rimini l’indagine sulla morte di Marco Pantani avvenuta 20 anni fa in un motel della Riviera, è da considerarsi chiusa: non c’è stato alcun ulteriore elemento comprovante la tesi dell’omicidio né prove rilevanti sulla eventuale presenza di altre persone nella camera del Pirata.
A cura di Alessio Pediglieri
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Secondo la Procura di Rimini l’indagine sulla morte di Marco Pantani è da considerarsi chiusa perché non sono state riscontrate novità importanti sul caso, anche dopo l'ultima nuova inchiesta sulla tragica morte del campione romagnolo, avvenuta il 14 febbraio 2004. Nel corso dell'indagine affidata ai carabinieri e condotta dal procuratore capo Elisabetta Melotti e dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, sono stati sentiti numerosi testimoni, ma non è risultata traccia di nuove prove comprovanti la teoria dell'omicidio né sarebbero state riscontrate tracce di altre persone in camera del Pirata.

La decisione della Procura di Rimini: Pantani morto per un letale mix di farmaci e droghe

Al termine delle ultima indagini sulla tragedia attorno alla scomparsa del Pirata, la Procura riminese ha ribadito che la morte è stata causata da un letale mix di farmaci antidepressivi e cocaina, e che i segni trovati sul corpo di Pantani sono riconducibili a una letale overdose. Gli inquirenti inoltre hanno affermato di non aver trovato alcuna prova della presenza di altre persone nella camera del residence Le Rose, nella notte del 14 febbraio 2004, la funesta data in cui il Pirata morì. Tra le diverse persone sentite dalla Procura ci sarebbero stati anche diversi presunti testimoni, che avevano contattato la madre di Pantani , la signora Tonina, pronti a rilasciare informazioni inedite, che poi si sono evidentemente rivelate totalmente senza fondamento e prive di riscontri.

Le indagini della Procura di Trento, le ultime indiscrezioni

Proseguono invece le indagini della Procura di Trento sulla morte di Marco Pantani, con il team investigativo guidato dal PM della Direzione Distrettuale Antimafia Patrizia Foiera che sta portando avanti il suo lavoro e ha ascoltato nuove persone informate sui fatti relativi al cosiddetto "Caso Pantani". Nei giorni scorsi aveva tenuto banco un'ultima clamorosa rivelazione, fatta d a due agenti della Polizia scientifica che al Procuratore capo di Trento avrebbero ammesso che furono tenuti fuori dalla stanza, in cui entrarono prima di loro altre persone.

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