L’uomo che ha tirato la borraccia scrive a Van der Poel: “Chiedo perdono, non so perché l’ho fatto”

Una multa praticamente automatica ma anche una condanna in carcere fino a sei mesi: l'uomo che durante l'ultima Parigi-Roubaix ha scagliato una borraccia piena d'acqua in faccia a Van der Poel rischia grosso dopo la denuncia annunciata dal Team dell'olandese, l'Alpecin, che fa a sua volta scattare l'apertura del procedimento penale da parte della Procura di Lione. Intanto, l'autore del vile gesto si era già costituito spontaneamente alle autorità e adesso ha voluto scrivere una lettera "a cuore aperto" a Van der Poel.
Scuse pubbliche e private: "Ha capito che si tratta di una questione di principio"
Il "lanciatore di borracce" si è pentito dopo che domenica aveva tirato una borraccia piena centrando Mathieu Van der Poel al volto mentre transitata sul settore in pavé di Templeuve. Di lui non si sa molto se non che è un uomo di 28 anni, fiammingo, costituitosi alle autorità. L'uomo ha inviato personalmente una lettera al ciclista olandese e alla sua squadra, la Alpecin-Deceuninck, nella quale ha presentato le proprie scuse formali cercando di giustificare il suo gesto, vandalico e pericolosissimo. Non solo, ha poi provveduto a rilasciare ulteriori dichiarazioni alla stampa, attraverso i propri legali, cercando di trovare conforto di fronte all'indignazione generale: "Il mio cliente si assumerà la responsabilità legale dell'accaduto. Certo, preferiremmo risolvere la questione con un accordo, ma lui capisce bene che è una questione di principio".
"Devo chiedere scusa a ogni ciclista e ad ogni appassionato di ciclismo"
"Volevo scusarmi con Mathieu van der Poel in persona, fin dall'inizio. Sono così felice che abbia tagliato il traguardo per primo domenica, nonostante il mio gesto stupido, ma allo stesso tempo mi rendo conto che devo chiedere scusa a ogni ciclista e ad ogni appassionato di ciclismo". Queste le dichiarazioni rilasciate a Het Laatste Nieuws: "Nel prato al fianco del pavé ho visto quella borraccia gialla. Forse uno dei ragazzi che hanno corso al mattino l'aveva buttata via e senza pensarci troppo l'ho raccolta. Non era completamente piena, ma ce n'era ancora un po' dentro. Mathieu van der Poel si stava avvicinando, quando è passato ho preso quella stupida decisione e ho lanciato la borraccia".
"Perché l'ho fatto? Me lo chiedo da quel momento, ma non ho una spiegazione"
Fin qui il racconto che conferma quanto già visto e rivisto nelle immagini che sono andate in mondovisione, poi il tentativo di giustificare l'accaduto, senza riuscirci: "Perché l'ho fatto? Un impulso estremamente sciocco. Perché l'ho fatto? Me lo chiedo da quel momento, ma non ho una spiegazione: non riesco a spiegarlo in nessun altro modo. Sono forse un fan di Wout Van Aert e volevo bloccare il suo avversario? Assolutamente no, in realtà non ho un corridore preferito. E mi sono sentito così male quando l'ho colpito: nel giro di mezzo secondo mi sono pentito di aver lanciato la borraccia. Quell'unico stupido secondo mi ha fatto finire al centro di un'incredibile tempesta mediatica. Sembra che ora tutti parlino di me. So di aver sbagliato e mi assumerò la responsabilità, ma spero che la situazione si calmi presto"