L’ombra del doping piomba sul Tour: l’Europol sequestra farmaci e materiale sospetti
A poche ore dalla partenza ufficiale del Tour de France 2022, con la prima tappa sul circuito a cronometro di Copenaghen, cala l'ombra pesante del doping sul ciclismo internazionale e su un team in particolare la Bahrain Victorious capitanata alla Grande Boucle dal nostro Damiano Caruso che condivide il ruolo di leader con Jack Haig. Le indagini in corso da parte dell'Interpol su scala internazionale avrebbero portato al sequestro nelle ultime ore di materiale dubbio, tra medicinali, farmaci e strumentazione elettronica. Nessuna accusa, tutto è ancora sotto esame, ma il clima si è trasformato improvvisamente difficile e pesante a poche ore dalla partenza del Tour.
La notizia è arrivata dopo una serie fitta di perquisizioni che sono state coordinate a livello internazionale su più territori in collaborazione con la polizia locale tra cui il blitz avvenuto a Marsiglia alla vigilia del Tour 2022 con i controlli nell'hotel della squadra, nelle stanze dei corridori e sulle ammiraglie del team. I vertici della Bahrain hanno sempre dichiarato di essere sereni e di non aver alcunché da nascondere: "Dormiamo come bambini e lavoriamo come dei muli" aveva spiegato il DS del team Vladimir Mihojlevic a margine di un comunicato stampa ufficiale sulla vicenda. "I corridori sono concentrati semplicemente sul grande appuntamento che incombe, stiamo mostrando tutto attraverso i nostri risultati e siamo trasparenti al 100%".
Ma ora nascono discrepanze che mettono ulteriori ombre sul team bahreinita visti gli ultimissimi riscontri che emergono dalle indiscrezioni attorno alle investigazioni in corso con la Procura di Marsiglia che ha precisato come l'operazione abbia portato al sequestro "di materiale elettronico e di farmaci la cui natura e la cui origine restano indeterminate e che comunque sono soggetti a prescrizione". Nulla di illecito o di illegale fino a prova contraria ma tanto basta a far sorgere spiacevoli sospetti, tutti da verificare.
Intanto, si respira un clima pesantissimo alla vigilia di uno dei più importanti appuntamenti del ciclismo mondiale con la Bahrain Victorious pronta a giocarsi un ruolo da protagonista che sarà molto difficile da mantenere. Già nei giorni scorsi si erano effettuate indagini e perquisizioni in diverse sedi del team, in Slovenia, Polonia, Spagna, per un totale di 14 controlli, fino all'ultimo in ordine di tempo effettuato dalla polizia danese, che avrebbe sottoposto a indagini anche l'hotel di Copenaghen dove risiedono i ciclisti. A partire dalle prime luci dell'alba di ieri e per l'intera giornata, verifiche, interrogatori, analisi ininterrotte da parte degli investigatori a seguito di una inchiesta che era iniziata lo scorso anno e che è tuttora in via di svolgimento. Un pessimo modo per iniziare il Tour e provare a esserne protagonisti.