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Lo strapotere alla Vuelta di Vingegaard e Roglic sull’Angliru: una scalata che ha riscritto la storia

In occasione della 17a tappa della Vuelta di Spagna il vincitore dell’ultimo Giro, Primoz Roglic e del Tour, Jonas Vingegaard hanno dato ennesima dimostrazione del loro incontrastato dominio nel ciclismo di oggi. Targato Jumbo-Visma.
A cura di Alessio Pediglieri
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Prima il Giro d'Italia, poi il Tour de France, infine la Vuelta de Espana 2023: la Jumbo-Visma si sta prendendo tutte le grandi corse a tappe in programma mostrando un dominio come mai nessuno prima del team olandese aveva fatto, inseguendo uno storico ‘Triplete' del ciclismo. E come mai nessuno prima, sono Jonas Vinvegaard e Primoz Roglic a monopolizzare l'attenzione generale, tra vittorie di tappa e scalate a ritmi impossibili per tutti gli altri.

Qualcosa di epocale si sta concludendo alla Vuelta oramai giunta alle sue battute finali dove è una questione in famiglia Jumbo., visto che i primi tre in classifica generale sono tre corridori della stessa squadra: Kuss, Vingegaard e Roglic, in questo ordine perfetto che permetterebbe, se così si concludesse di tagliare uno dei tanti record che la squadra ha oramai nel mirino. Dopo il "Triplete" Giro-Tour-Vuelta nella stessa stagione – mai ottenuta da nessuna squadra in quasi cent'anni di ciclismo a tappe – c'è in cantiere anche l'en-plein con i nomi dei vincitori, tutti diversi: Roglic al Giro, dopo una strepitosa rimonta su Geraint Thomas; Vingegaard al Tour, con una maestosa gestione davanti al fuoriclasse Pogacar, ora alla Vuelta, Kuss che vanta il miglior tempo davanti ai due suoi compagni di squadra.

Proprio Kuss, nel giorno del suo compleanno, è riuscito a mantenere la maglia rossa da leader – anche se solo per 8 secondi – difendendo con i denti un primato che per lui sancirebbe il primo grande successo in una grande corsa a tappe. Sarebbe un'impresa al netto di quanto i due compagni di squadra non gli stanno facendo sconti, anzi. L'ennesima dimostrazione che in casa Jumbo-Visma vige la regola dell'agonismo e non quella del fair play è dettata dal riscontro ottenuto dalla coppia Vingegaard-Roglic sulla terribile salita dell'Angliru, tra le più temibili dell'intera Vuelta.

Chiunque abbia visto la salita finale della 17a tappa della Vuelta può confermare che gli ultimi chilometri siano stati a dir poco ai limiti della percorribilità: pendenze maestose, freddo e nebbia che hanno tagliato le gambe a molti, Kuss per primo ma non ai vincitori di Giro e Tour. Lo dicono i numeri, impressionanti.

Fino ad oggi era stato lo spagnolo Roberto Heras ad aver scalato più velocemente i tratti più ripidi dell'Angliru, quando nel 2000 aveva percorso i 6,5 chilometri in un tempo di 27 minuti e 20 secondi. Ora, 23 anni dopo, il duo Jumbo-Visma lo ha fato con ben tredici secondi in meno: 27′ e 07 secondi in totale. Ennesima prova di forza e potenza anche se il miglior tempo dell'intera salita resta sempre intestato a Roberto Heras. Poco conta: Vingegaard e Roglic, insieme a Kuss, sono i veri unici padroni del ciclismo di oggi.

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