Italia mostruosa nell’inseguimento a squadre: medaglia d’oro e record del mondo!
L'Italia ha conquistato la medaglia d'oro nel ciclismo su pista (inseguimento a squadre) battendo la Danimarca nella gara decisiva con 8 decimi di vantaggio e stabilendo il nuovo primato mondiale con il tempo di 3'42″032 (3'42″198 il parziale degli avversari). Filippo Ganna (decisivo con i suoi strappi negli ultimi quattro giri), Francesco Lamon, Simone Consonni e Jonathan Milan i protagonisti dell'impresa che hanno messo in bacheca la medaglia numero 30 (la sesta del metallo più prezioso finora) per il nostro Paese in questa edizione delle Olimpiadi di Tokyo 2021.
Un capolavoro e una pietra miliare raccontato dal dodicesimo titolo ottenuto nella storia della disciplina: l'ultimo trionfo risaliva a 61 anni fa, l'ultimo podio mancava da Città del Messico nel 1968 (bronzo con Lorenzo Bosisio, Cipriano Chemello, Luigi Roncaglia e Giorgio Morbiato) mentre quattro anni prima – ironia della sorte, sempre a Tokyo – era arrivato l'argento con Luigi Roncaglia, Cencio Mantovani, Carlo Rancati e Franco Testa. È il 1960, anno dei Giochi che videro come teatro Roma, l'edizione più bella per i risultati ottenuti nel ciclismo su pista: nel velodromo olimpico arrivò l’oro nella velocità e nel chilometro con Sante Gaiardoni; oro con Luigi Arienti, Franco Testa, Mario Vallotto e Marino Vigna; e filotto completato con Giuseppe Beghetto e Sergio Bianchetto nel Tandem.
Una prova semplicemente strepitosa dinanzi alla quale s'è dovuto inchinare anche il team scandinavo composto da Hansen, Larsen, Madsen e Pedersen. A loro l'argento che perfeziona il podio con il bronzo assegnato all'Australia. Gli Azzurri erano giunti alla finalissima contro i danesi sulle ali dell'entusiasmo anche per aver stabilito il record del mondo nel primo turno. La Nuova Zelanda, sconfitta per un pelo (0'090″, il gap riportato) s'era dovuta arrendere dinanzi al sontuoso 3'42″307 registrato dal quartetto tricolore. Un tempo eccezionale considerato che prima di questa Olimpiade il record italiano era 3'46″513 e inferiore anche al 3'44″672 fissato proprio dai danesi a inizio 2020, prima che scoppiasse la pandemia.