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L’Italia e Ganna non fanno il miracolo, la Gran Bretagna ci strappa l’oro nell’inseguimento a squadre

Nel velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines gli azzurri si accontentano dell’argento e mancano il bis da campioni del mondo. All’ultimo giro la speranza è che ‘Pippo’ pedali da alieno ma si scopre umano anche lui… l’oro va agli inglesi per 204 millesimi. Argento anche nella Corsa a Eliminazione femminile con Rachele Barbieri.
A cura di Maurizio De Santis
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Il quartetto azzurro chiude al secondo posto nella gara decisiva nell'inseguimento a squadre di ciclismo.
Il quartetto azzurro chiude al secondo posto nella gara decisiva nell'inseguimento a squadre di ciclismo.

Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni (inserito in extremis al posto di Francesco Lamon) e Manlio Moro sfiorano l'impresa e conquistano solo la medaglia d'argento nella finale mondiale nell'inseguimento a squadre. Peccato davvero. Dopo aver eliminato la Francia padrone di casa l'Italia sembrava avere tutte le carte in regola per confermarsi sul podio più alto. C'era riuscita un anno fa, le sono mancati il guizzo e quel ritmo necessari per tenere testa ad avversari che hanno avuto una marcia in più.

Nel velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines è la Gran Bretagna a conquistare la medaglia d'oro e a strappare il titolo di campioni iridati agli azzurri. Il bronzo è andato alla Danimarca che, prima della gara clou, aveva battuto l'Australia.

La delusione c'è, ma il bicchiere è mezzo pieno. Il secondo posto consente alla selezione tricolore di mettere in bacheca la diciottesima medaglia nella storia della competizione. E se per il terzo anno di fila sei lassù non può che significare una cosa: sei tra i top sempre.

Un momento della finale per l'oro conquistato dalla Gran Bretagna.
Un momento della finale per l'oro conquistato dalla Gran Bretagna.

Croce e delizia. È mancata l’accelerazione decisiva di ‘Super Pippo' nel momento clou della sfida. Serviva la sua zampata, serviva la sua pedalata veemente, quella che gli aveva permesso di schizzare come una scheggia e segnare il record dell'ora con la migliore prestazione umana della storia. Serviva (anche) una prova corale di maggiore spessore per ribaltare l'inerzia dell'inseguimento e mettere la ruota davanti, come si dice in gergo.

Ci sono riusciti gli inglesi che schieravano una squadra di ottimo livello, costituita da Ethan Vernon, Ethan Hayter, Dan Bigham e Oliver Wood. E il tempo è stato dalla loro parte: 3'45″829 il risultato che ha permesso loro di trionfare, 3'46″033 quello degli azzurri che per due decimi vedono sfumare l'impresa.

L'avvio di gara aveva lasciato presagire che sarebbe stata dura. Dopo i mille metri la Gran Bretagna può godere già di un vantaggio di 0"403. Consonni tenta la rimonta ma il gap resta di 0"362 dopo 2 km. L'Italia dà tutto quel che ha, ma non basta: all'ultimo km è ancora dietro di 0"271. La speranza è che Ganna faccia un miracolo, ma si scopre umano anche lui… l'oro va agli inglesi per 204 millesimi.

Poco dopo arriverà un'altra medaglia d'argento nella Corsa a Eliminazione femminile con Rachele Barbieri. Già Campionessa del mondo nello Scratch nel 2017, è una delle cicliste di punta grazie alle tre medaglie agli ultimi Europei. In Francia ha bissato l'argento che aveva conquistato a Plovdiv nel 2020.

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