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L’Italia del ciclismo trionfa ai Mondiali Juniores con uno straordinario Finn: ha fatto il vuoto alle spalle

Lorenzo Marko Finn, 17enne di Avegno (Genova), è il nuovo campione iridato nella prova in linea di categoria. Diciassette anni dopo Diego Ulissi, gli azzurri tornano in cima al podio mondiale.
A cura di Maurizio De Santis
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Diciassette anni dopo Diego Ulissi, l'Italia del ciclismo sale in vetta ai Mondiali juniores nella prova in linea con Lorenzo Marko Finn. Compirà 18 anni a dicembre ed è alla prima stagione nella categoria che ha scalato in fretta conquistando un titolo iridato che è orgoglio per sé e per le due ruote azzurre che hanno (forse) trovato il nuovo talento per il futuro. Il ragazzo di Avegno (Genova) ha compiuto una di quelle imprese che non dimenticherà mai sia per l'importanza del successo sia per le condizioni in cui è maturato. Ha sbuffato e quasi pianto per la commozione, s'è alzato e ha tirato un sospiro di sollievo: è fatta, ha detto dentro di sé. S'è messo le mani sulla testa e ha sorriso, voltandosi un'ultima volta. È tutto vero.

Pioggia battente, fondo stradale insidioso, tragitto che può essere una trappola per le strade strette, gli strappi e le discese ripide che mettono a dura prova i muscoli non gli hanno impedito di disputare una gara all'attacco e arrivare solitario al traguardo di Zurigo. La medaglia d'oro che ha infilato al collo luccica e fa brillare anche gli occhi del giovane che ha tutta una carriera spalancata dinanzi a sé. Per adesso Finn corre nella formazione tedesca Grenke, che è il vivaio della Red Bull di Primoz Roglic. Una pedalata alla volta, chissà fin dove potrà spingersi.

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La gara. Scivolare è il tranello in cui molti corridori sono caduti a causa del diluvio che ha accompagnato il lungo serpentone di ciclisti. E tanto è bastato per sparigliare il gruppo di testa nel quale, eccezion fatta per una prima incursione di Albert Withen Philipsen, a brillare è stata (ed è) la stella di Finn che ha provato per due volte ad alzare il ritmo, alla seconda ha dato l'accelerata decisiva che gli ha consentito di seminare gli avversari già a 60 km dalla conclusione.

Chi dopo Finn? L'azzurro ha potuto tagliare il traguardo senza patemi in 2h57'05", il resto lo raccontano i distacchi: Sebastian Grindley (Gran Bretagna è giunto secondo a +2'05", terzo posto per l'olandese Senna Remijn a +3'06".

La classifica della Top 10
1. Finn Lorenzo (Italia) 2h57'05"
2. Grindley Sebastian (Gran Bretagna) +2'05"
3. Remijn Senna (Olanda) +3'06"
4. Fietzke Paul (Germania) +3'06"
5. Barry Ashlin (Stati Uniti) +3'06"
6. Alvarez Hector (Spagna) +3'44"
7. Seixas Paul (Francia) +4'11"
8. Zomermaand Jurgen (Olanda) +4'11"
9. Clemmensen Theodor August (Danimarca) +6'45"
10. Oksnes Hakon Eiksund 8Norvegia) +7'04"

Albo d'oro. Con la medaglia d'oro comnquistata da Finn a Zurigo l'Italia aggiunge il 12° titolo nella prova in linea juniores dopo Visentini 1975, Ciampi 1980, Tarocco 1988, Serpellini 1990, Palumbo 1992 e 1993, China 1995, D'Amore 1997, Cunego 1999 e Diego Ulissi nel 2006 e 2007. Nella cronometro, invece, il manca ancora: l'ultimo a ottenerlo è stato Antonio Tiberi nel 2019, ad Harrogate.

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