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L’immagine di Pogacar con Vingegaard che definisce il suo strapotere mortificante al Tour de France

Tadej Pogacar sta dimostrando il suo enorme strapotere al Tour de France. Nella 14ª tappa un’immagine che lo raffronta con Vingegaard fa capire perché lo sloveno ha la maglia gialla e il successo in pugno.
A cura di Alessio Morra
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Tadej Pogacar ha rimesso le mani sul Tour de France. Il ciclista sloveno, già vincitore due volte e campione pure al Giro d'Italia, a sei tappe dal termine ha un vantaggio di oltre 3 minuti sul suo rivale principale, il danese Vingegaard. Un'immagine ha mostrato lo strapotere della maglia gialla del Tour che in modo più o meno volontario ha dimostrato di essere più forte o quantomeno più in palla di Vingegaard, vincitore del Tour nel 2022 e 2023.

Pogacar vince pure la 14ª tappa del Tour de France 2024

La 14ª tappa del Tour de France, la Loudenvielle – Plateau de Beille, di 197 chilometri, si è chiusa con l'ennesimo successo di Pogacar che negli ultimi chilometri ha rifilato oltre un minuto a Vingegaard, e ora il vantaggio sul danese è di oltre 3 minuti nella classifica generale. Un vantaggio rassicurante che pare incolmabile considerato il livello che ha raggiungo lo sloveno che ha già vinto il Giro, vede il bis al Tour e punta pure l'oro alle Olimpiadi.

Il finale della tappa è intenso. Pogacar attacca, Vingegaard, Evenepol e Rodriguez provano a tenere la ruota, ma è impossibile, e man mano perdono terreno. Pogacar aumenta il vantaggio e distanzia Vingegaard, è l'ennesimo successo. Vingegaard è secondo, e a sua volta guadagna su Evenepoel. Gli elogi sperticati per lo sloveno sono una vagonata, ma appunto quell'immagine, quel frammento, di Pogacar che va in salita (non delle più dure ma pur sempre una salita) come se fosse in piano o in allenamento che pedala con le mani alzate mentre Vingegaard invece spinge, fatica e prova a dare il massimo, è la fotografia del suo dominio.

Pogacar smargiasso ammette di aver studiato Vingegaard

Quella che ha persa una dimostrazione di superiorità atletica non è stata tale però per Pogacar, che invece al termine della tappa ha parlato di atteggiamento studiato, e forse ancora più smargiasso, perché la maglia gialla ha detto: "Ho imparato molto in questi ultimi due anni sul linguaggio del corpo di Jonas".

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