L’imboscata di Pogacar: si nasconde tra i cespugli a far pipì, poi riprende tutti e vince in solitaria
Tadej Pogacar ha già chiuso alla seconda tappa la Volta Ciclista a Catalunya 2024, vincendo in solitaria e dando quasi un minuto e mezzo a tutti gli avversari, schiantati al primo accenno di salita. Ma in Spagna, il fenomeno sloveno ha dimostrato la propria prepotente superiorità divertendosi lungo tutto il tratto del percorso. Dopo un primo tentativo di fuga, si è fermato tra i cespugli per fare pipì senza che il gruppo fosse avvertito. Fattosi superare, ha ripreso tutti e poi ha regalato la stoccata da campione.
Un Pogacar così fa ben sperare per ciò che potrà accadere nel corso della stagione, dove la ciliegina sarà ovviamente il Tour de France del prossimo agosto. Alle Strade Bianche, al debutto stagionale, ha dominato la scena in modo imperioso non lasciando scampo agli avversari con una fuga da oltre 50 chilometri. Alla Milano-Sanremo, seconda gara del 2024, ha dato strappi importanti sia sulla Cipressa che sul Poggio per poi partecipare alla volata finale, arrivando 3° al traguardo. Alla Volta Ciclista a Catalunya, corsa a tappe di montagna, alla prima occasione (2a frazione), ha chiuso virtualmente la gara prendendosi vittoria e maglia con un distacco abissale e una prova di forza impressionante.
Ma c'è di più, perché il fenomeno sloveno ha raccontato dopo l'arrivo un particolare rimasto inedito visto che ha sorpreso anche operatori e regia internazionale. Il racconto – svelato a Cycling Pro – ha ripercorso le fasi iniziali della tappa: "Nessuno ha iniziato ad attaccare. La Israel-Premier Tech non voleva fare nessun lavoro importante, quindi abbiamo deciso di farlo da soli. Venivamo dal fondo, ma nessuno veniva con noi e così, all’improvviso, abbiamo avuto un vuoto e abbiamo deciso di continuare".
"10, 100, 200 metri" continua Pogacar rivivendo la parte iniziale della corsa. Poi, però, la consapevolezza che quella fuga non sarebbe mai andata a buon fine. E così, il colpo di genio o di teatro: "A un certo punto, abbiamo deciso di fermarci per una pipì", racconta ridendo il campione sloveno. "E poi ci siamo nascosti tra i cespugli… il plotone non sapeva dove fossimo… E' stato un momento in cui ci siamo presi un po' di divertimento". Risultato? Sulla salita finale al Vallter 2000, il due volte vincitore del Tour ha lasciato sui pedali tutti i suoi avversari, da Mikel Landa ad Aleksandr Vlasov, ai quali negli ultimi 6 km ha rifilato quasi un minuto e mezzo.