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Le terribili condizioni di Alaphilippe per la caduta alla Liegi-Baston-Liegi: “Non poteva respirare”

Romain Bardet ha soccorso per primo Alaphilippe caduto in un fosso dopo un maxi tamponamento tra 60 ciclisti. Intanto sul web si è scatenata la caccia al colpevole della caduta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Attimi di terrore durante una delle classiche che da sempre dà il punto di chiusura alla stagione ciclistica primaverile, la Liegi-Bastron-Liegi, quando il plotone a circa 60 chilometri dal traguardo è stato coinvolto in una maxi-caduta in un tratto del percorso non particolarmente impervio se non per la ristretta carreggiata e i classici fossati ai lati. Uno dei quali poteva risultare fatale a Julian Alaphilippe, il due volte iridato che è volato letteralmente nel piccolo burrone di destra alla strada insieme alla sua bici. Immagini terribili: mentre circa altri 50 ciclisti ruzzolavano per l'asfalto in un classico effetto domino, il francese della Quick-Step AlphaVinyl ha avuto la peggio rischiando la vita, come ha anche confermato il connazionale Romain Bardet, il primo a soccorrerlo sul posto.

Subito si erano capite le condizioni critiche di Alaphilippe, immediatamente portato al vicino ospedale dove è tutt'ora ricoverato e sotto osservazione con un primo bollettino medico che, per quanto allarmante, non desta ulteriore preoccupazione dopo quanto visto in diretta: due costole fratturate, un polmone perforato che ha comportato problemi di respirazione, un pneumotorace e danni alla scapola. "Ordinaria amministrazione" si potrebbe dire per un professionista della bici perché poteva finire decisamente peggio dopo aver visto Alaphilippe balzare fuori dalla carreggiata e schiantarsi a peso morto in fondo al fossato.

La drammaticità di quei momenti è stata ben riassunta da Romain Bardet che nei concitati momenti successivi al maxi tamponamento non si è perso d'animo e, comprendendo quanto accaduto, si è gettato nel fosso per soccorrere il connazionale: "Un incubo vero e proprio" ha poi raccontato, sapendo delle condizioni stabili di Alaphilippe. "Quando andiamo in bicicletta sappiamo che può accadere una caduta ma non sei preparato mai per una cosa del genere. Non c'era nessuno che potesse dare una mano… l'ho subito soccorso ma non poteva muoversi e non riusciva a respirare".

Malgrado il terribile e improvviso incidente, Bardet non si è perso d'animo: "Una volta che mi sono guardato intorno, ho visto Julian che era ruzzolato forse 5-6 metri più in basso, ed è stato uno shock emotivo perché era in condizioni pessime. Ho capito subito la gravità della situazione d'emergenza – ha raccontato all'arrivo – Non ha mai perso conoscenza ma non poteva effettivamente parlare". Non solo, anche i soccorsi hanno dovuto passare attraverso il maxi-tamponamento: "La strada era completamente bloccata dagli altri ciclisti, poi per fortuna è sopraggiunto prima l'ammiraglia con i meccanici e poi il medico. Sono rimasto sotto shock".

Romain Bardet ha poi rielaborato gli eventi e ha scritto un lunghissimo post social, che ha scatenato qualche polemica. "Sono ancora scosso e faccio fatica a parlare di quel che è accaduto ieri, l’incredulità di quei volti e quei corpi feriti in quella caduta. Penso a Julian ma anche a tutti i ragazzi che sono stati coinvolti in una caduta a 70 all’ora" ha scritto il francese. "Quanto è accaduto mi porta a riflettere sulle nostre responsabilità. Ho visto tutto, ero proprio dietro Tom Pidcock e Jeremy Cabot quando si sono toccati… non scaglio la pietra contro nessuno e non sono il depositario della verità. Semplicemente dico che non dobbiamo dimenticare che basta un attimo per trasformare tutto in tragedia"

Alle parole di Bardet è corrisposta una violenta crociata via social nei confronti di Jeremy Cabot, citato da Bardet, che si è dovuto difendere: "Sono stato io il primo a cadere nell’ormai famoso episodio della Liegi, c'è un corridore che forza dietro di me mentre ero sul ciglio destro della strada. Non c’era lo spazio per tutti e due, la mia ruota che tocca quella del corridore davanti, non c’è tempo per frenare… E il caos, in una frazione di secondo. Smettetela con false interpretazioni, basta con la loro diffusione. Io sono affranto per tutti i corridori che sono caduti. Io penso a Elie e Julian. Onore a Romain per il suo gesto nei confronti di Julian"

Uno sfogo contro gli haters che ha spinto lo stesso Bardet a un nuovo messaggio a sostegno del collega: "Jérémy si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, lungi da me giudicare chi è stato il responsabile della caduta, delle onde, della velocità, del fondo stradale. Mi dispiace davvero che il mio post sia stato confuso, buona fortuna amico"

Per Julian Alaphilippe non è certo il primo incidente in bici ma di certo uno dei più gravi. Solamente qualche settimana prima, agli inizi di marzo, durante le Strade Bianche ancora una volta il campione iridato della Quick-Step AlphaVinyl  era stato coinvolto in un altro incidente che aveva coinvolto circa 30 corridori, con un altro volo sullo sterrato, terribile. In quell'occasione, però, il campione francese era riuscito a risalire in sella e a concludere la gara.

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