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La Vuelta si corre nel buio totale e sotto la pioggia, Evenepoel sbotta: “Non siamo scimmie da circo”

La prima frazione della Vuelta di Spagna, una crono a squadre, si è trasformata in una feroce polemica per le scelte assurde dell’organizzazione. Si è corso sotto il diluvio e nel buio più estremo: “In alcuni punti non c’erano nemmeno le luci”
A cura di Alessio Pediglieri
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Un inizio non proprio entusiasmante per la Vuelta di Spagna, l'ultima grande corsa a tappe del 2023 dopo Giro e Tour dove sono presenti quasi tutti i colossi del ciclismo mondiale. La prima tappa, una cronosquadre da Barcellona a Barcellona, è stata intrisa di polemiche e feroci critiche per una situazione al limite del paradosso: sotto la pioggia battente, la gara si è svolta praticamente in un buio quasi totale, aprendo il fianco a feroci polemiche nei confronti dell'organizzazione.

Sotto la pioggia battente e il buio quasi totale sulle strade di Barcellona, si è consumata la prima frazione della Vuelta 2023 non senza sorprese: il Team Dsm ha stupito tutti e si è andato a prendere la cronosquadre di apertura fissandosi al comando della classifica generale con il nostro Lorenzo Milesi. Un esito inaspettato e che evidenzia l'incredibile beffa nei confronti della favoritissima Movistar che ha perso la possibilità di vestire la maglia rossa solo per pochissimi centesimi.

Questo quanto accaduto al traguardo ma la prima frazione non è stata solo una sfida contro il tempo tra i team iscritti che sancivano la prima vittoria e i leader ufficiali in classifica generale. La Vuelta 2023 infatti sta attirando su di sé l'attenzione mondiale del ciclismo su strada visto che in lista ci sono i migliori: Evenpoel, Roglic, Vingegaard, vale a dire il campione del mondo belga a crono e i due vincitori dell'ultimo Giro e del Tour de France. La crème sui pedali al momento che ha spinto l'organizzazione spagnola a costruire un evento il più spettacolare possibile ma che già nella prima tappa si è rivelato un impietoso boomerang.

Cos'è accaduto nella prima tappa da scatenare feroci polemiche? Si trattava di una cronometro a squadre, con le partenze cadenzate tra un team e l'altro. La pioggia battente ha reso i 15km del percorso decisamente pericolosi e non a caso si sono registrate diverse scivolate, in un circuito reso ancora più complicato dalle condizioni di visibilità ridotte al minimo: le ultime squadre che hanno preso il via si sono ritrovate infatti a pedalare praticamente nel buio, obbligate a non correre rischi eccessivi per non compromettere l'intera Vuelta.

L’ultima squadra a scendere in strada è stata la Soudal-QuickStep del campione in carica Remco Evenepoel, che ha pagato lo scotto peggiore. I belgi hanno comunque effettuato una prova maiuscola, fermati a soli 6 secondi dai vincitori della Team dsm – firmenich, ma nonostante questo risultato il campione del mondo a cronometro, appena tagliato il traguardo si è arrabbiato tantissimo con gli organizzatori. Per una scelta assolutamente assurda di far partire la tappa a crono in un orario così inoltrato che ha portato la Soudal a correre praticamente di notte, senza alcuna illuminazione sufficiente per la sicurezza dei ciclisti.

Uno sfogo durissimo e mirato ad un'organizzazione che si è inventata una prima frazione che doveva stupire, imitando gli avvii di Giro e Tour ma che si è trasformato in un autogol clamoroso: cadute, rischi, forature. Lo spettacolo ha lasciato spazio alle polemiche: "Hai tutta la giornata per fare una cronosquadre. La pioggia è pioggia, rischi già tanto. È ridicolo quando è così buio. Gli organizzatori dovrebbero pensare alla sicurezza. Non si vedeva nulla. È impossibile gareggiare così" ha detto subito dopo l'arrivo al traguardo il campione belga. Che, poi, tra il serio e il faceto ha lanciato la stoccata più pungente: "Non si vede se sto piangendo perché sta piovendo… In alcune strade non c'erano nemmeno le luci ed era diventata una questione di vita o di morte, lì non vedevamo niente. Non potevamo vedere nemmeno le macchine… Una situazione da assoluti irresponsabili, siamo professionisti non delle scimmie che corrono in un circo equestre, una vergogna!".

La nota positiva, in una giornata da dimenticare, resta il successo del Team Dsm in cui milita anche il nostro Lorenzo Milesi che si è vestito della prima maglia rossa della Vuelta 2023. Un orgoglio azzurro per il nostro ciclismo e per il giovanissimo atleta che nei recenti mondiali di Glasgow si è preso il titolo nella crono Under 23: "Ci siamo presi dei rischi" le sue parole dopo il trionfo, "mi godo il momento. E' la mia prima vittoria da World Tour, non la scorderò mai"

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