La volata sbagliata di Elia Viviani: non è il traguardo volante ma l’arco dei 40km
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Il Giro d'Italia 2021 ha concluso anche la sua seconda tappa in programma, dedicata ai velocisti, che non ha riservato sorprese. A imporsi è stato il 28enne della Alpecin-Fenix, Tim Merlier con una volata nel finale che ha messo in riga tutti gli avversari, con Nizzolo e Viviani che si sono dovuti accontentare delle immediate posizioni di rincalzo. Un tracciato da 179 chilometri che ha traslocato la carovana rosa da Stupinigi a Novara e che non ha ha creato smottamenti in classifica generale con il nostro Ganna (della Ineos Granediers) a controllare la tappa e a vestirsi nuovamente di Rosa.
Giornata però un po' più amara rispetto agli altri per Elia Viviani, della Cofidis che si è visto battere in volata per ben due volta in questa seconda tappa del 104° Giro d'Italia. Il velocista di Verona ha dovuto accettare la sconfitta al traguardo dopo aver provato a superare Merlier, con il belga capace di dare lo strappo decisivo nel momento giusto e vincere la sua prima tappa al Giro.
Per Elia Viviani tentativo fallito e terzo posto finale, spalla a spalla con un altro italiano, Giacomo Nizzolo, coetaneo di Viviani ma che corre per i colori del Team Qhubeka Assos. Il due volte campione nazionale in linea si è preso la posizione d'onore dietro Merlier lasciando a Viviani il secondo boccone amaro di giornata.
Lo sprint volante che ha ingannato Gaviria, Viviani, Pasqualon e Sagan
Perché il velocista della Cofidis era stato beffato anche sul primo traguardo volante, quando in testa al gruppo ha provato a guadagnare punti importanti in una volata dove però ha dovuto cedere ancora una volta. Proprio sul traguardo volante è però accaduto l'inimmaginabile per dei ciclisti professionisti.
In quattro si sono presentati in testa al plotone per prendersi i punti che restavano dopo lo scatto a due di Tagliani e Marengo: Gaviria, Viviani, Pasqualon e Sagan. Obiettivo, lo sprint volante di giornata, peccato però che quando i quattro sono scattati sui pedali, l'arco che credevano fosse il traguardo era semplicemente l'avviso dei 40 chilometri all'arrivo. Così, Viviani che era scattato al momento opportuno vincendo il primo sprint (inutile), alzatosi sui pedali si è visto passare Gaviria che – senza dover spingere – si è preso i punti del traguardo volante. E' la seconda tappa in cui i ciclisti incappano in un errore da dilettanti: nella crono di Torino era toccato a Sanchez forare e ritrovarsi con una bici sbagliata datagli dall'amiraglia Astana.
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