La vittoria di Buitrago a Lavaredo ha un segreto, nascosto nell’ammiraglia: “Tienilo lì, tienilo lì”
Sulla Cima Coppi 2023 del Giro d'Italia, le Tre Cime di Lavaredo si è stampato il nome di Santiago Buitrago, lo scalatore colombiano della Bahrain Victorious che è rimasto in fuga per tutta la giornata per poi prendersi il traguardo in solitaria scattando sulla rampa finale. Un successo cercato e voluto, figlio di una scelta ben precisa, con il 23enne di Bogotà che così conquista la sua seconda vittoria nella corsa rosa, la prima nella tappa Regina.
Una frazione noiosa malgrado un percorso bellissimo sulle Dolomiti con un dislivello enorme superiore ai 5 mila metri dove però tutti i migliori non hanno provato a darsi battaglia, preferendo attendere la rampa finale negli ultimi massacranti 4 chilometri. Prima, emozioni solamente grazie ad un manipolo di temerari, nutrito tra le 10 e le 14 unità che ha movimento la corsa regalando una fuga che poi ha avuto esito positivo, mentre solo sul traguardo si scatenava il testa a testa Thomas-Roglic.
Tra i tanti scattisti di giornata anche il 23enne Santiago Buitrago, bravissimo a intuire il gruppo giusto al momento giusto e infilandosi tra i battistrada dove è rimasto in attesa per tutto il tempo. Mai uno scatto, mai un allungo, sempre a gestire gli altri, anche quando sul Giau si è provato a fare selezione, anche quando sul Tre Corci sembrava aver pagato la fatica della tappa. Invece, il colombiano ha saputo gestire al meglio le proprie possibilità, sapendo aspettare fino agli ultimi tre chilometri quando la salita è diventata impervia per molti ma non per lui che a quel punto ha iniziato una progressione che non ha lasciato scampo a Derek Gee, che aveva provato la fuga solitaria.
Trascinato da due ali di folla che lo hanno spinto sempre più in alto, riuscendo a scalare le Tre Cime ad una velocità quasi doppia di Gee, Buitrago su è così laureato tra i migliori scalatori di questa edizione, iscrivendo il proprio nome nella frazione più bella e prestigiosa, quella della Cima Coppa 2023. "Quando ho sentito pronunciare il mio nome dalle persone attorno a me in salita ho sentito una grinta in più. E' stato un successo che ho cercato, finalmente è arrivato in un momento che mi serviva" ha detto poi, dopo essersi gustato il traguardo tutto solo. Ma c'è stato un momento preciso, però, in cui si è capito che avrebbe vinto lui e solo lui.
Il punto esatto è quando l'ammiraglia della Bahrain si è accostata a Buitrago, mentre Gee vantava ancora una cinquantina di metri di vantaggio, poco prima che la salita si impennasse su picchi attorno al 12%. Dalla macchina è partita una voce che ha spiegato al colombiano cosa avrebbe dovuto fare per vincere: "Tienilo lì, tienilo lì, che alla fine lo battiamo, eh? Alè Alè!". E così è stato: Buitrago è rientrato sornione su Gee senza spingere troppo, aspettando solamente sulle pendenze più dure di aumentare ancora i giri dei pedali e a quel punto ha fatto la differenza.
Un "film" già visto e raccontato in anteprima al corridore della Bahrain da Franco Pellizzotti, ex ciclista e scalatore tra i professionisti dal 2001 al 2018 e oggi dirigente proprio della Bahrain. E' lui che guida l'ammiraglia, è lui che indica a Buitrago la via del successo. E' lui, lo stesso che riuscì a prendersi la maglia a pois ad un Tour (poi tolta da una più che discussa squalifica per doping), lo stesso che scortò il suo capitano Vincenzo Nibali per le strade del Giro d'Italia del 2017 dove lo Squalo salirà fino al 3° posto in classifica generale.