La tremenda caduta di Fidanza: travolge un avversaria, fa un salto mortale dalla bici ma sta bene
Una brutta caduta che ha fatto temere il peggio per Martina Fidanza. Le immagini restituite dalla pista di Glasgow, dove andava in scena la finale del Madison femminile ai Mondiali di ciclismo, mettono i brividi addosso. A rivederle, tanto per l'italiana quanto per l'olandese che, scivolata, viene travolta dall'azzurra, si resta a bocca chiusa e col fiato sospeso.
Per fortuna nessuna delle due subirà gravi conseguenze, con la bergamasca che verrà portata al centro medico del velodromo per un controllo alla testa alla luce del tremendo capitombolo. È caduta a faccia in avanti, sbalzata dalla bici, con le braccia raccolte intorno al capo per proteggersi dall'impatto con il pavimento. Dolore e tanto spavento, le prime testimonianze raccontano anche della necessità a scopo precauzionale di far accomodare Fidanza su una sedia a rotelle prima di essere visitata. Acciacchi a parte, sta bene.
È stata lei stessa a confermarlo (come riportato dalla rivista @Bicisport1976) rivivendo quegli attimi: "L’olandese è scivolata dalla parte alta della curva e non sono riuscita ad evitarla. Il gomito destro sanguinava e la botta presa alla testa mi aveva intontito. In quelle condizioni non potevo rimettermi in bici".
La dinamica dell'incidente. È capitato a nove giri dalla conclusione quando Chiara Consonni e la compagna di nazionale erano in lizza per conquistare la medaglia di bronzo nella specialità olimpica. È stato in quel momento che, in seguito a una scivolata dell'olandese, Fidanza non ha avuto il tempo per evitare di finire addosso all'avversaria.
La capriola dalle due ruote è stata rovinosa: disarcionata dai pedali, s'è ritrovata a terra sbattendo duramente coi gomiti e con gli arti anteriori sulla pista (evidenti le escoriazioni). S'è rialzata a fatica, sorretta a braccia. Era stordita e dolorante in attesa che arrivassero in soccorsi, giunti in ritardo per la decisione della giuria di non fermare subito la prova e neutralizzare la gara. Incredibile la scelta che ha sollevato polemiche vista la situazione e le condizioni delle cicliste.
"Sta bene e l’importante è questo – le parole della compagna di specialità, Consonni, a Rai Sport -. Era sotto shock e aveva vomitato ma in casi del genere può succedere".
In quella fase della gara l’Italia era al quarto posto a -3 punti dal bronzo e a -5 dall’argento, tutto era ancora possibile. Almeno fino a quando non s'è verificato quell'impatto fatale. Chiara Consonni è rimasta da sola e ha proseguito lungo il percorso dando tutto e chiudendo in quinta posizione. La medaglia d'oro è andata alla Gran Bretagna con 28 punti, quella d'argento all'Australia (25) e il bronzo Francia (22).