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La titanica impresa di Jeffrey Hoogland, è l’uomo più veloce del mondo: aveva fatto una promessa

Il velocista olandese Jeffrey Hooglan ha infranto il muro dei 56 secondi conquistando il primato mondiale nel chilometro su pista da fermo, in altura, che resisteva da 10 anni. Una prova ai limiti delle capacità umane che lo ha visto arrivare stremato al traguardo, mantenendo, e vincendo, una promessa fatta mesi prima.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dal 1° novembre 2023 l'uomo più veloce del mondo porta il nome di Jeffrey Hoogland, il ciclista olandese che è riuscito a riscrivere la storia di questo sport Aguascalientes, in Messico, dove ha stracciato il record precedente che resisteva da ben dieci anni. Un'impresa titanica in cui è riuscito ad abbattere il muro dei 56 secondi, scattando sui pedali da fermo e compiendo un chilometro alla straordinaria media oraria di quasi 65km/h.

Il trentenne atleta olandese ha spaccato il cronometro esattamente a 55,433 secondi, percorrendo mille metri sulla pista messicana come nessuno mai prima di lui. L'ultimo ad aver scritto il proprio nome nell'elenco dei migliori era il francese Francois Pervis che nell'oramai lontano 2013 aveva chiuso in 56.303. Chi ha seguito da vicino l'impresa di Hoogland ha raccontato di un evento ai limiti delle capacità umane, preparato in ogni dettaglio, superando anche mille difficoltà in pista che non l'hanno però frenato, pur stremandolo.

Ad Aguascalientes, piccolo centro messicano a quasi 2 mila metri sopra il mare, si è temuto anche per le condizioni fisiche finali di Hoogland giunto semisvenuto al traguardo per l'immane fatica. Chiuso il chilometro, l'olandese non è riuscito a fermarsi e a scendere dalla propria bicicletta, subito assistito dal proprio staff tecnico che lo ha aiutato in pista. Attimi di ansia, via via svaniti con la pronta ripresa di Hoogland che ha impiegato circa mezz'ora per riprendersi e potersi concedere ai media descrivendo le propri emozioni di una giornata indimenticabile.

Una giornata partita da lontano perché Hoogland aveva promesso a tutti questo record, prendendosi carico ancor più di una responsabilità e di un peso che alla fine lo hanno spinto a raggiungere l'obiettivo: "Se diventerò campione del mondo" aveva giurato alla vigilia degli ultimi mondiali di Glasgow "tenterò questo record". In Scozia è arrivato il suo ennesimo titolo iridato, proprio nella specialità del chilometro da fermo e così, due mesi più tardi ha mantenuto, e vinto, la promessa.

Al velodromo messicano, poco dopo le 21 italiane di martedì 31 ottobre, Jeffrey Hoogland è così sceso in pista, trascinato dall'entusiasmo del pubblico presente che lo ha accompagnato per tutta la durata della prova. Una prova in cui ha dettato la propria potenza sin dalle prime pedalate: dal primo giro l'olandese è riuscito a mettere subito le cose in chiaro, segnando un + 0,15 secondi di vantaggio su Pervis, che sono diventati 0,49 a metà prova, 0,74 al terzo giro e un imperioso +0,87 secondi al traguardo. Una prova estrema che rivendica la grandezza di questo atleta che già deteneva il primato assoluto, sempre sul chilometro da fermo, non in altura con 57,813 secondi, ottenuto sempre quest'anno, a Grenchen, in Svizzera.

A spiegare la titanica impresa in bici è stato alla fine Hoogland stesso, ripresosi dall'immane fatica: "Non riesco ancora a godermi questa impresa, ho dolori ovunque" ha spiegato mezz'ora più tardi, ai media, con l'omologazione dell'UCI già abbondantemente in tasca. "Sono molto contento del record del mondo, ecco perché ero venuto qui, ma è stato solo quando ho sentito gli applausi al traguardo che ho capito che ero riuscito a fare qualcosa di straordinario. In quota non mi aspettavo dei miracoli, ho dolori ovunque e adesso non riesco ancora a godermelo per bene. Comunque la gente si è divertita" ha poi concluso Hoogland strizzando l'occhio al proprio pubblico: "Per me è stato uno spasso… forse per i miei tifosi è finita troppo in fretta?"

Una domanda sibillina che potrebbe essere ripetuta a 24 ore dalla conquista di questo straordinario primato perché Jeffrey Hoogland ritorna subito in pista per provare a superarsi di nuovo. Lo fa ancora nella stessa pista messicana, cercando di diventare il migliore anche in un'altra specialità: i 200 metri lanciati. Una specialità che vedrà l'olandese catapultarsi a tutta velocità per mettere nel mirino e superare l'attuale tempo miglior, stabilito nel 2019 da Nicholas Paul, protagonista nei recenti Giochi Panamericani: il velocista di Trinidad e Tobago lo aveva raggiunto in quota, in Bolivia, con il tempo di 9.100 secondi.

A confermare la volontà di Hoogland di rimettersi subito in discussione è stata la stessa KNWU, l'organo di governo nazionale delle corse ciclistiche nei Paesi Bassi con un comunicato ufficiale: "Jeffrey Hoogland aveva un giorno di riserva per il 1° novembre se non avesse battuto il record del mondo. Il risultato lo rende determinato a stabilire mercoledì anche il record del mondo dei 200 metri". In attesa di scoprire se anche in questo caso, la prova terminerà "troppo in fretta".

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