La realtà virtuale in aiuto al ciclismo: rivoluzione tecnologica per gestire le commozioni cerebrali
Non solo in pista e non solo sul fronte tecnologico, ma anche nel campo della cura e della prevenzione verso i corridori: la Ineos Grenadiers si sta dimostrando ancora una volta di essere una squadra all'avanguardia e apripista per l'evoluzione e la crescita del ciclismo. Il team britannico ha confermato di aver concluso un accordo con un'azienda leader nella realtà virtuale per il campo medico per la tutela della salute dei propri ciclisti.
All'ultimo Giro d'Italia proprio la Ineos è stata tra i team protagonisti, grazie ad una squadra completa e competitiva che ha visto come fiori all'occhiello Filippo Ganna e Geraint Thomas. Se per il velocista azzurro, l'edizione 106 si è conclusa anzitempo causa Covid, per il britannico è stata una corsa vissuta da protagonista fino all'incredibile epilogo sul Monte Lussari. A dimostrazione di un lavoro di squadra enorme che ha visto nella top ten generale ben tre corridori, confermandosi il team più forte nella corsa rosa.
Una leadership che la Ineos, presente tra i professionisti dal 2010, ha voluto in questi giorni ribadire anche lontano dalle strade o dalle piste, lavorando in avanscoperta sul fronte della tutela dei propri ciclisti. E così è nata la collaborazione con NeuroFlex, una società tra le più importanti e attive nello sviluppo di sistemi innovativi per il miglioramento della salute del cervello. "Con il miglioramento della comprensione degli effetti immediati, a lungo termine e cumulativi della commozione cerebrale" si legge nella nota ufficiale del team, "Ineos Grenadiers inizierà a testare i propri ciclisti utilizzando la tecnologia della realtà virtuale, per proteggere meglio la salute del cervello dei suoi corridori e massimizzare le loro prestazioni"
Ma come verrà utilizzata questa tecnologia? Come può la realtà virtuale aiutare in uno sport in cui di virtuale non c'è nulla e le cadute sono reali e all'ordine del giorno? Lo staff medico della Ineos ha seguito pari passo il team NeuroFlex: utilizzando un laptop, occhiali per la realtà virtuale e un software per condurre un test di pochi minuti, un team di esperti insieme al personale medico può permettere di agire in due modi. Il primo diagnostico, con decisioni più tempestive sull'evoluzione di una eventuale commozione cerebrale e il secondo pratico, sviluppando un piano di recupero personalizzato.
La risposta, dunque, sta ancora nel comunicato Ineos: "Abbiamo utilizzato questo eccellente strumento come parte del nostro processo decisionale nel seguire i protocolli di commozione cerebrale stabiliti e per comunicare il ritorno ottimale all’allenamento di un atleta". Un lavoro di prevenzione e sviluppo, effettuato sui 31 tesserati da quasi un anno, attraverso un software che ha immerso i ciclisti in una realtà parallela. Per affrontare al meglio i problemi dopo una caduta in quella reale.