La rabbia di Ganna per il furto: “Senza quelle bici non sarà più la stessa cosa”
Il furto delle bici della nazionale italiana scatena rabbia e amarezza. La brutta notizia prende di sorpresa gli Azzurri, in particolare la squadra di inseguitori che proprio in sella a quei veicoli hanno realizzato una delle imprese più belle ed emozionati dello sport tricolore: conquista del titolo alle Olimpiadi di Tokyo (medaglia d'oro e record del mondo), grazie a una prova eccezionale di Filippo Ganna, mostruoso nella rimonta compiuta a tutta velocità; successo conquistato anche a Roubaix nelle prova iridata che ha scandito la netta superiorità del quartetto nostrano, tornato sul gradino più alo del podio dopo 24 anni.
Sembrava tutto così bello. Applausi a scena aperta. Abbracci e lacrime. Soddisfazione. Euforia magica per aver dato tutto e portato a casa l'ennesimo trionfo in una stagione d'oro per il ciclismo e, più in generale, per lo sport nazionale. L'onda lunga delle vittorie ha accompagnato quel sogno a occhi aperti che s'è infranto quando la squadra ha saputo che il mezzo a bordo del quale c'erano le biciclette (un bottino consistente, considerando che solo quella di Ganna vale circa 30 mila euro) era stato trafugato dai ladri.
Al danno economico subito dalla Federazione si aggiunge anche la profonda amarezza per lo scippo di un mezzo speciale. Per gli atleti rappresenta molto di più. È su quei pedali che hanno scritto le pagine più esaltanti ai Giochi e ai Mondiali. È in sella a quelle bici che sono saliti in cima al mondo e hanno urlato la loro gioia. E tanto basta a spiegare bene qual è la proporzione di rabbia e delusione. È lo stesso Ganna, con un tweet condiviso sui social network, a chiarirlo.
Non è tanto per il valore del mezzo in sé – si legge nel tweet -, ma quello che ci hanno tolto. Materiale che per quanto potrà essere sostituito non sarà mai lo stesso, non saranno quelle BICICLETTE che hanno VINTO UN'OLIMPIADE E UN MONDIALE.
Opera di professionisti. È stata la prima spiegazione data dagli agenti di polizia accorsi sul posto. "Sono esperti del settore", dicono. Pezzi unici la cui quotazione può raggiungere nel complesso centinaia di migliaia di euro. Non c'era modo peggiore per chiudere l'avventura in Francia e dare appuntamento al prossimo anno. Ganna ha un pensiero anche per il bronzo che ha ottenuto dopo aver mancato la finale per il metallo più prezioso.
Ho provato a far emozionare il velodromo dì Roubaix, e grazie al pubblico che ha creduto in me, ma a fine stagione era dura. Però ci ho creduto. Ci vediamo nel 2022.