La Parigi-Roubaix è un inferno di rovinose cadute sul pavé: Filippo Ganna salvo per miracolo
La Parigi-Roubaix edizione 120 non ha deluso le attese di chi si aspettava una corsa infernale, sulle strade del profondo nord Europa, tra sterrati e pavé che non lasciano scampo a nessuna distrazione. E così, anche se lontanissimi dal traguardo, la corsa si è subito accesa nel suo tratto centrale, con una serie di cadute che hanno coinvolto diversi ciclisti, tra cui alcuni nomi di primissimo piano, finiti a terra rovinosamente. Per alcuni di loro, botte e contusioni evidenti. Anche Filippo Ganna se l'è vista brutta, ma solo per miracolo non è finito a terra.
Il primo corridore di spicco a trovare pane durissimo sulle strade della Roubaix è stato Peter Sagan che a 151 km dal traguardo, nel tratto di pavé di Viesly à Quiévy, il secondo dei 29 totali, è stato travolto in una caduta che lo ha visto ritrovarsi tra i più malconci. Un'autentica disdetta per lo sloveno che è alla sua ultima partecipazione. Con lui coinvolti altri tre ciclisti finiti a bordo strada tra fango ed erba. Attimi di paura, per il classe 1990 evidentemente contuso e ferito ma che è voluto ripartire stoicamente in sella nel tentativo di concludere la gara.
Una premessa, per una serie di altri incidenti che non sono mancati di lì a poco. A 150 km dall’arrivo, sono caduti Joshua Tarling e Luke Rowe in una curva insidiosa che ha coinvolto anche Bert van Lerberghe: lo scivolone è arrivato in um momento particolare perché i tresi trovavano in testa alla corsa e nella caduta hanno sfiorato diversi corridori che stavano arrivando tra i quali anche il nostro Filippo Ganna che ha rischiato grosso.
Non soddisfatti, qualche istante più tardi, sono finiti pesantemente sull'asfalto Joshua Tarling, Luke Rowe e Bert van Lerberghe, a circa 95 km dal traguardo. Tra i coinvolti nella maxi caduta corridori di grande importanza come il danese Kasper Asgreen della Soudal – Quick Step, l’olandese Dylan van Baarle, vincitore uscente, il francese Clement Russo (Team Arkéa Samsic) e il belga Stan Dewulf (AG2R Citroën Team) e gli italiani Jonathan Milan ed Edoardo Affini.