La morte di Mäder ha cambiato anche il Tour 2023: segnali acustici sulle curve e burroni “imbottiti”
La tragedia accorsa al ciclista svizzero Gino Mäder non poteva non avere conseguenze nel mondo del ciclismo e così è stato. Settimane di confronti e di dibattito su come poter migliorare la sicurezza dei corridori, garantire loro maggior tutela senza andare contro l'essenza di questo sport, privandolo di tracciati anche rischiosi. E così, per il Tour de France 2023 che è alle porte, ci saranno accorgimenti mai utilizzati prima d'ora, anche se restano ben due arrivi in discesa.
In discesa, verso il traguardo, si è consumato il dramma di Mäder al Giro di Svizzera quando il 26enne della Bahrain Victorious lo scorso 16 giugno ha sbagliato una curva ed è volato per una ventina di metri nel vuoto, schiantandosi al suolo in fondo ad una scarpata. In discesa, al Tour 2023, si arriverà in ben due tappe delineate dall'organizzazione ben prima della tragedia, ma che si è deciso di non modificare. Si tratta della tappa 14 dove l'arrivo è subito dopo la discesa dal Col de Joux Plane e la stessa cosa avverrà nella tappa 17 con la discesa dal Col de la Loze.
La ASO, l'Amaury Sport Organisation, cioè l'ente organizzatore di molti eventi sportivi soprattutto in Francia, tra cui spicca proprio la Grande Boucle, malgrado richieste ed appelli non ha voluto sentire ragioni mantenendo fede al tracciato iniziale. Ma ha ascoltato le voci e i pareri dei diretti interessati, delle associazioni ciclistiche, persino delle riflessioni arrivate dall'UCI e ha provveduto a tutelare i corridori con iniziative mai utilizzate prima, a tal punto da prendersi comunque gli applausi della categoria: "Abbiamo avuto una buona conversazione con ASO, che prenderà misure extra per le discese. I corridori erano soprattutto preoccupati per le cattive condizioni dei manti stradali in alcune discese come quella del Col de Joux Plane e del Col de la Loze. ASO ci ha mostrato le foto, è stato posato del nuovo asfalto. Questo è già rassicurante".
Le parole sono di Adam Hansen, il nuovo presidente del sindacato dei ciclisti, il CPA l'unico riconosciuto dall'UCI che sta lottando anche per altri interventi extra gara che tutelino maggiormente chi corre e le loro famiglie: un'assicurazione più solida per i corridori, salari minimi più alti, un fondo per aiutare quelli in pensione dopo la loro carriera e fondi per aiutare le famiglie colpite dalle tragedie come quella di Mäder. Ma nel concreto, cosa accadrà al Tour 2023?
La Grande Boucle ha deciso di attuare principalmente due metodi "inediti" per rassicurare ancor più i corridori e i team. Oltre ad aver perfezionato nei minimi particolari i tratti di strada meno sicuri con una totale riasfaltatura, sulle discese più lunghe e difficili – al di là che siano al traguardo o lungo il percorso – ha deciso di adottare segnali acustici a favore dei corridori: sui tornati più impegnativi scattare l'allarme sonoro che avrà il compito di avvisare i ciclisti, aiutati anche da ulteriori segnali luminosi posti pochi metri prima delle curve.
Non solo: nei tratti in cui a ridosso delle discese vi saranno burroni e scarpate, il Tour ha aumentato il numero di guardrail a bordo strada che verranno interamente imbottiti per limitare le conseguenze di un eventuale impatto e tamponarne le eventuali conseguenze. Lo stesso Hansen ha deciso anche di filmare le discese dell'arrivo delle due tappe con una prospettiva dalla bici e consegnarle a tutti i team nei giorni precedenti per aiutare i corridori a prendere familiarità col tracciato. Tutti provvedimenti che dovranno scongiurare altre sciagure, senza toccare la parte spettacolare e adrenalinica della corsa a tappe regina del calendario.