La linea del traguardo si alza all’improvviso, la carambola tra ciclisti è inevitabile: “Una pazzia”
Un incidente imprevisto ma prevedibile è accaduto nella giornata di giovedì 21 marzo durante lo svolgimento della tappa di apertura dell'Olympia's Tour, una corsa a tappe olandese di livello 2.2. Il forte vento ha creato un serio problema quando all'improvviso si è alzata la linea bianca del traguardo, catapultando a terra i corridori lanciati a oltre 50 chilometri all'ora: non era verniciata per terra ma si trattava di una striscia di plastica distesa sull'asfalto. Bufera sull'organizzazione: "Una pazzia totale".
Il corridore caduto per primo a causa dell'errata gestione della linea del traguardo è stato Casper van der Woude che ha rischiato di innescare un effetto a catena pericolosissimo mentre in gruppo tagliava la linea d'arrivo nel circuito finale. Il suo team Metec-SOLARWATT CT p/b Mantel.com ha pubblicato le terribili immagini sui social media e ha esortato sia le associazioni ciclistiche internazionali che quelle olandesi UCI e KNWU ad agire per prendere seri provvedimenti verso l'organizzazione della corsa.
Il team ha condiviso sui propri social il video dell'incidente e ha subito puntato il dito accusatore contro i responsabili della scorretta installazione della linea di traguardo. "Questo fatto è una pazzia totale, restiamo senza parole! Un corridore cade a causa della errata gestione del traguardo da parte della giuria. Risultato? Il ciclista viene squalificato dalla stessa giuria perché non ha percorso l'ultimo giro. UCI e KNWU, cosa ne pensate adesso?". La domanda dovrà avere una risposta da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale perché quanto avvenuto in Olanda è di una gravità assoluta e poteva causare danni ancor più seri.
Anche Luke Verburg della Parkhotel Valkenburg è stato coinvolto, schiantandosi contro le barriere a cinquanta chilometri all'ora: "Penso che in retrospettiva si possa parlare solo di molta ‘fortuna'", ha scritto Verburg su LinkedIn . "Nel posto in cui cadiamo, le recinzioni non hanno più sicurezze, basta poco perché un braccio o una gamba si infili tra le sbarre. Dopo l'incidente ho visto avvicinarsi il personale dell'ambulanza e un solo membro della giuria" continua a raccontare il ciclista. "Gli altri? Probabilmente sono rimasti al caldo nell'autobus della giuria. Il resto delle persone che ci hanno aiutato erano genitori e residenti locali. Poi ho sentito che è stato trattato come un momento da ridere quando l'organizzazione ha rianalizzato il tutto. È davvero triste da sentire."
"Perché quei tappetini con sopra le linee di traguardo esistono ancora?" si domanda alla fine Verburg: "In quasi tutte le gare si procede con una linea bianca tracciata a terra sull'asfalto nero, ma in Olanda non è prassi comune. Com'è possibile commettere queste imprudenze nel 2024?"