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Paralimpiadi 2024

Katia Aere bronzo e lacrime alle Paralimpiadi: “Sono qui per Zanardi. L’età? È quella dell’anima”

46a medaglia per l’Italia alle Paralimpiadi con Katia Aere che ha conquistato il bronzo nella prova su strada di paraciclismo. Speciale la sua dedica nel post-gara anche per Alex Zanardi il suo “maestro” e ispiratore che le ha fatto conoscere l’handbike. L’atleta 50enne non è riuscita a trattenere le lacrime.
A cura di Marco Beltrami
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La terza medaglia di giornata per l'Italia alle Paralimpiadi dopo quella di Mazzone e della coppia Brunelli-Rossi, arriva dal paraciclismo, con il bronzo nella prova su strada di Katia Aere. La classe 1971 di Spilimbergo, dopo il traguardo si è lasciata andare alle lacrime di gioia, incredula. Speciale la sua dedica ai microfoni di Rai Sport, anche per Alex Zanardi il suo "maestro" e ispiratore che le ha fatto conoscere l'handbike.

La 46a medaglia azzurra alle Paralimpiadi è arrivata da Katia Aere. A 50 anni compiuti da poco, l'atleta azzurra che ha dovuto fare i conti con una malattia autoimmune che le ha distrutto parte della muscolatura, si è resa protagonista di un'impresa conquistando il bronzo nella prova di paraciclismo su strada categoria H5. Dal 2018, la Aere fa parte del progetto Obiettivo 3, fondato da Alex Zanardi, e nato con l'obiettivo di far avvicinare al mondo dello sport il maggior numero di persone possibili ad ogni disciplina sportiva.

In lacrime dopo la gara, Katia Aere ha provato a raccontare le sue emozioni con un messaggio emozionante: "Non riesco a crederci, dico solo grazie a tutti. Allo staff che ci ha dato la possibilità di avere i mezzi, ai tecnici ai fisioterapisti. All’Italia che mi ha dato la spinta sulla bici. Prova di fatica è come se avessi fatto una crono, non ho mai smesso di pedalare. Sapevo che dovevo mantenere il mio ritmo, perché ho marcia diversa. Da Spilimbergo a Tokyo a 50 anni, ancora non ci credo e finché non l’avrò al collo. Ci ho sperato, ma non pensavo di farcela. È meraviglioso".

E infine una dedica speciale: "Alle donne che amano lo sport dico solo che l’età anagrafica è un numero sulla carta d’identità. L’età è nell’anima, credere nelle possibilità e raccogliere tutto il bello che si può prendere. Dedico la mia prima partecipazione a mamma, papà, al coach e a mio marito che dovrebbero farlo santo. La dedico anche ad Alex Zanardi, perché se sono qui è merito suo. Ho imparato questo sport da lui, e alla mia Italia. A tutti. Mi sono fatta un regalo di compleanno. A 50 anni niente paura".

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