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Incredibile Pogacar ai Mondiali di ciclismo di Zurigo: vittoria in solitaria dopo 100 km di fuga

Impresa pazzesca di Tadej Pogacar nella gara in linea èlite maschile ai Mondiali di ciclismo di Zurigo 2024: lo sloveno conquista il titolo dopo una incredibile fuga in solitaria lunga 100 km.
A cura di Michele Mazzeo
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Una superiorità impressionante quella mostrata da Tadej Pogacar ai Mondiali di ciclismo di Zurigo 2024. Nella gara in linea èlite maschile, il 26enne sloveno già dominatore della stagione con la doppietta Giro-Tour, nonostante fosse il grande favorito della vigilia, è riuscito ancora una volta a sorprendere tutti conquistando il titolo di campione del mondo mettendo a segno un'impresa storica.

Poteva attendere l'ultimo giro del circuito disegnato per l'occasione dagli organizzatori per fare la differenza e staccare gli avversari più accreditati, cioè Remco Evenepoel e Mathieu Van der Poel, e invece ha anticipato l'inizio del suo show salutando la compagnia sulla Zürichbergstrasse (la salita lunga 1,1 km con l’8% di media e punte del 15%) quando mancavano ancora 100 km senza ricevere alcuna risposta da parte di coloro che, almeno sulla carta, potevano contendergli la vittoria finale.

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Una passerella lunga 100 km che solo l'iniziativa del padrone di casa Marc Hirschi (suo compagno di squadra nel team UAE) nel corso dell'ultimo giro ha tentato di rovinare, nel momento in cui è scattato nel gruppo principale andando a riprendere i due, Healy e Skujins, che inseguivano a debita distanza (sempre intorno al minuto il loro ritardo) il campionissimo sloveno che nel finale ha gestito bene il vantaggio accumulato in precedenza mantenendosi il margine utile per arrivare da solo al traguardo mentre alle sue spalle, lo svizzero, Remco Evenepoel, Mathieu Van der Poel e Ben O'Connor hanno provato ad andare a riprenderlo rassegnandosi poi a lottare solo per la seconda posizione (che ha visto avere la meglio proprio l'australiano, con Mathie Van der Poel finito invece terzo).

Una vittoria incredibile per Tadej Pogacar che chiude una stagione che lo ha visto consacrarsi come fenomeno del ciclismo mondiale conquistando, dopo la doppietta Giro d'Italia e Tour de France, anche il primo titolo iridato di una carriera fin qui incredibile. E non solo, dato che è riuscito a farlo nel modo meno scontato possibile con una fuga da 100 km che nemmeno i suoi più ottimisti sostenitori potevano immaginare.

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