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Il gregario di Pogacar racconta cosa succede quando è con lui in allenamento: “Disarmante”

Florian Vermeersch è uno dei ciclisti della UAE Emirates che ha il compito di ‘servire e proteggere’ il campione sloveno. Dietro il successo c’è anche un lavoro di squadra perfetto: “Dopo ogni vittoria è grato a tutti e molto umile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Tadej Pogacar ha dominato anche la LiegiBastogneLiegi, ha difeso il titolo conquistato l'anno scorso e scritto anche ancora un pezzo di storia del ciclismo. Il campione adesso è a quota 9 corse "Monumento" vinte in carriera, cifra che lo pone alle spalle di Eddy Merckx (19, che lo ha incoronato suo erede) e Roger de Vlaeminck (11) nella speciale classifiche delle ‘classiche' vinte. Il suo successo è dato dal talento innato, dalla costanza e dalla forza nelle gambe ("le ho ascoltate e sono scattato", ha ammesso a fine gara il leader iridato), da allenamenti e strategia, dal ruolo dei compagni di team dell'UAE Emirates – XRG. Florian Vermeersch è uno dei ‘gregari' che ha il compito di ‘servire e proteggere' lo sloveno.

Lo descrive come sportivo di un altro pianeta ma, al tempo stesso, molto umile e grato a chi gli sta al fianco, agisce nella sua ombra e gli dà una mano a mettere a frutto quelle gambe che sembrano marziane. "Non mi dispiacerebbe passare alla storia come un ottimo aiutante di Tadej", ha ammesso dopo il trionfo di domenica.

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E quanto sia importante il compito che svolge lo dimostra quanto accaduto durante il Giro delle Fiandre: il belga ha avuto un ruolo cruciale nel fare da ‘scudiero' a Pogacar anche dopo una brutta caduta. Sulle Ardenne il copione s'è ripetuto: l'uomo solo al comando appartiene all'epica della narrazione che esalta gli spettatori e gli appassionati ma dietro quell'etichetta c'è una macchina perfetta, dove ogni ingranaggio è calibrato. La squadra ha rispettato il piano e s'è mostrata abile nel tradurre subito le sollecitazioni arrivate dal percorso, così da agevolare l'attacco decisivo dello sloveno a La Redoute (a 33 km dal traguardo). Quando è partito, nessuno tra gli avversari è stato più in grado di tenere il suo ritmo. L'italiano Giulio Ciccone è giunto secondo e stremato. L'irlandese, Ben Healy (terzo sul podio), ha spiegato che è impossibile tenere testa a Pogacar che "attacca con le armi nucleari".

Florian Vermeersch ha ribadito questo concetto usando un'espressione meno plateale ma ugualmente efficace. "La facilità con cui corre Tadej è senza precedenti. Dopo ogni vittoria è molto grato a tutti e molto umile. E questa cosa regala belle sensazioni". Nell'Inferno del Nord, sul pavé e nel fango della Roubaix, era accanto a Pogacar che conosce bene abbastanza da chiarire che "se non fosse caduto, probabilmente sarebbe arrivato con Van der Poel. È anche più forte di quanto pensassi". Vederlo da vicino è ancora più impressionante. "In allenamento e in gara corre con una facilità disarmante. Non si può spiegare cosa sa fare".

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