Il ciclista che ha ucciso il gatto non si dà pace, Tiberi ora chiede perdono: “Vergogna e rammarico”
L'uccisione del gatto oramai sembra aver segnato i giorni di Antonio Tiberi, il giovane ciclista del Team Trek Segafredo che, da quando la vicenda è diventata di dominio, non sta trovando più pace. Non solo la multa ma anche la sospensione dalla propria squadra e, soprattutto, la gogna dell'opinione pubblica. Motivi per cui ha deciso di pubblicare un nuovo accorato post dove cerca di spiegare tutto il proprio rammarico e il terribile errore di cui si è reso autore.
"Sono profondamente pentito di quanto è successo. Sparare al gatto è stato un gesto tremendamente stupido e irresponsabile, della cui gravità e pericolosità mi sono reso conto solo a posteriori. Non voglio trovare nessun tipo di scusa, di “se” o di “ma”, per commentare. Accetto, con senso di responsabilità e pentimento, le conseguenze e il biasimo per il mio gesto. Se non ne ho parlato pubblicamente prima (ahimè, sbagliando) è solo per un forte senso di vergogna e rammarico". Inizia così il lungo post pubblicato sui social dove Taberi cerca di chiudere la tristissima vicenda che lo ha coinvolto.
Il mea culpa del giovane ciclista, professionista dal 2021 e con alle spalle già il bronzo agli Europei juniores 2018 e il titolo di campione del mondo a cronometro nel 2019, continua in modo più che accorato:
Comprendo le critiche dei tifosi, dei media e della gente in generale. Non posso far altro che chiedere loro scusa, così come ho fatto con la squadra, vittima incolpevole della vicenda, per la mia condotta per nulla adatta ad un professionista e, più in generale, ad una persona responsabile. Chiedo ancora e pubblicamente scusa al ministro di San Marino, Pedini Amati, per il danno emotivo che gli ho causato, così come ai i cittadini di San Marino. A tutti, infine, ribadisco che non era mia intenzione uccidere il gatto: è stato un incidente.
Anche in una intervista rilasciata alla Gazzetta, lo stesso Antonio Tiberi era tornato sull'episodio, costellato di eventi sfortunati, definendolo figlio della "stupidità di un ragazzino", che lo ha portato a incrociare il suo desiderio di provare un fucile ad aria compressa, con il destino sotto forma di gatto. Un gatto particolare, perché era stato adottato da Federico Pedini Amati, il Ministro del Turismo di San Marino, che ha poi denunciato il tutto trascinando Tiberi in tribunale.
Ora è arrivato però il momento dell'espiazione al quale per primo Tiberi non si tira indietro: "Credo sia altresì doveroso non limitarmi alle sole scuse, ma attivarmi anche con i fatti" spiega sempre via Instagram. "Ho deciso pertanto di fare una donazione economica basata sui premi di cui beneficerò nella stagione corrente ad alcune associazioni del territorio di San Marino che si prendono cura dei gatti randagi, nella cui scelta vorrei collaborare con il Governo. Inoltre, vorrei scegliere una di queste associazioni e spendere un po’ del mio tempo libero per dare una mano anche fattivamente".
"Mi rendo conto che tutto questo arriva solo a posteriori" conclude il ciclista "ma, ahimè, ora non posso far altro che dare seguito al pentimento con un gesto concreto e utile. Ho fatto un grosso errore e credo che ora, l’unica cosa che posso fare, è agire per rimediare". Nella speranza che non accada mai più.