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Il 2021 di Filippo Ganna è stato un romanzo a puntate che ci ha lasciato senza fiato

Il 2021 di Filippo Ganna è stata un racconto favoloso, tra alti e bassi, come solo i grandi campioni sanno far vivere. Nel 2022 si profila però un nuovo grande sogno: il record dell’ora.
A cura di Jvan Sica
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Se questo è stato l’anno dello sport italiano e la copertina del magazine dell’Equipe lo ha controfirmato, dedicandola ai vari Jacobs, Tamberi, Jorginho e la nostra Nazionale e così via, lo sportivo italiano che potrebbe in qualche modo ergersi a primo della classe all’interno proprio dello sport azzurro è Filippo Ganna, a cui forse bastava un’altra impresa, la quinta vittoria ai Mondiali nell’individuale, per trasformare questa stagione già indimenticabile in storica.

Filippo Ganna inizia il 2021 con la spinta forte di un 2020 in cui ha iniziato a superare barriere che lo costringevano in un angolo specifico del ciclismo internazionale. Aveva già vinto per tre volte l’oro nell’Inseguimento individuale ai Mondiali di ciclismo su pista e nel gennaio del 2020, poche settimane prima dell’esplosione della pandemia in Europa, vince per la quarta volta, superando per numero di vittorie gente come Fausto Coppi, Roger Rivière, Bradley Wiggins. Con l’arrivo della pandemia, grazie alla sua squadra, la Ineos Grenadiers, Ganna inizia a lavorare su quello che tutti avevano sempre visto nel suo futuro, anche se quello stesso futuro sembrava sempre un passo più in là. L’idea di restare il numero uno nelle gare di inseguimento su pista e allo stesso tempo diventare anche il riferimento mondiale a cronometro su strada doveva essere il suo obiettivo a breve termine.

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Re della crono su strada lo diventa subito, vincendo i Mondiali di Imola e poi quando scatta il Giro d’Italia 2020 Filippo mostra a tutti che quello step era stato finalmente completato, indossando la prima maglia rosa della corsa, dopo aver vinto la crono iniziale del Giro con arrivo a Palermo.

Passano quattro giorni e Filippo Ganna dimostra poi di essere andato ancora un passo più in là. Esce allo scoperto con una serie di compagni di fuga nella tappa in linea Mileto-Camigliatello Silano e resiste fino alla fine, vincendo a braccia alzate a 34’’ sull’austriaco Patrick Konrad. Questa è una vittoria che apre nuove porte alla carriera di Ganna e che gli da anche nuove sicurezze per le gare in cui diventa a tutti gli effetti il favorito numero uno. Il 2021 inizia senza sforzi eccessivi e senza grandi squilli di tromba, le gare che contano davvero arriveranno in estate inoltrata. Vince la crono dell'UAE Tour, ma già nella prova contro il tempo della Tirreno-Adriatico a San Benedetto del Tronto è terzo, battuto da Van Aert e Küng.

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Partecipa di nuovo al Giro d’Italia ma lo fa per “regolare” tutti nelle crono, quella iniziale di Torino, indossando di nuovo la maglia rosa e quella finale di Milano, per poi aiutare Egan Bernal a vincere il suo primo Giro d’Italia. Da quel momento in poi inizia il lavoro di carico per il grande evento della stagione, le Olimpiadi di Tokyo. A giugno Ganna è così impallato dalla preparazione che arriva addirittura quarto nella crono dei Campionati italiani. Tokyo 2020/21 inizia e Filippo Ganna prende subito una sberla in piena faccia. Il 28 luglio, su un percorso di 44,20 km intorno al circuito del Fuji, arriva solo quinto nella crono olimpica, vinta da Primož Roglič su Tom Dumoulin e Rohan Dennis. Il percorso non era pienamente adatto a Ganna, le energie e la condizione c’erano ma dovevano essere preservate anche per le gare in pista, gli altri hanno sfoderato prestazioni incredibili, ma la delusione è davvero enorme. Quando il 2 agosto sulla pista del Velodromo di Izu iniziano le qualificazioni dell’Inseguimento a squadre, Filippo Ganna è un atleta che deve dimostrare di essere un campione.

La squadra con Jonathan Milan, Liam Bertazzo e Francesco Lamon è di grande livello, ma già in qualificazione i danesi stampano il record olimpico con 3'45″014 e batterli diventa un miraggio. In semifinale però si inizia a vedere qualcosa di spaventoso, per gli altri, e meraviglioso per noi. Tutti sono molto più in palla e negli ultimi tre giri della gara contro la Nuova Zelanda, Filippo Ganna da una strappata colossale, che ci fa stabilire il nuovo record del mondo in 3'42″307.

Appena terminiamo noi però scende in pista una Danimarca irreale, che sta per raggiungere la Gran Bretagna e surclassare il nostro record del mondo quando c’è un incidente con un britannico attardato. I danesi vanno in finale correttamente e ci aspettano il giorno dopo per dimostrare di essere ancora i migliori al mondo.

In finale un argento ci farebbe piacere, lo avvertono tutti, ma Filippo Ganna non è d’accordo. Restiamo vicini alla Danimarca fino ai 300 metri finali e poi inizia una delle performance sportive e atletiche più incredibili dell’intera manifestazione. Filippo Ganna recupera centimetro dopo centimetro e la nostra squadra batte i danesi per pochissimi centesimi, con un tempo di 3'42″032, nuovo record del mondo.
Ganna diventa un eroe nazionale e assume una posizione nel ciclismo italiano e internazionale che niente potrà più insidiare.
Dopo le Olimpiadi è più scarico, perdendo gli Europei a cronometro che si corrono in Trentino ai danni dello svizzero Stefan Küng, ma c’è ancora una macchia da lavare in questo 2021, la sconfitta olimpica a cronometro. Il 19 settembre, nella gara inaugurale dei campionati del mondo su strada nelle Fiandre domina la cronometro in cui tutti attendevano gli idoli di casa Wout Van Aert e Remco Evenepoel, confermandosi campione del mondo.

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Restavano poi i Mondiali in pista di Roubaix. Filippo Ganna non può essere in grande forma ma non lo da a vedere. Vince l’oro nell’Inseguimento a squadre, diventando iridato e olimpico nella stessa stagione. Il bronzo nell’Inseguimento individuale è figlio anche di una stagione logorante e faticosa quante altre mai, ma nella finalina per il bronzo, quel passo da record del mondo promette molto male per gli avversari nel 2021.

Quali possono essere i programmi di Ganna per il 2022? Le voci sono tante, tra chi lo vede molto più impegnato e preparato per le corse su strada e chi lo vorrebbe invece solo dedicarsi alla pista e qualche indizio sta uscendo fuori un po’ alla volta. Il primo obiettivo di Filippo Ganna è rivincere i Mondiali di Inseguimento individuale, un po’ per fare cinquina, un po’ per mettere il freno all’americano Ashton Lambie, che ha stabilito il record del mondo con 3'59”930 nel velodromo di Aguascalientes (in altura) e poi è diventato campione del mondo a Roubaix.

In secondo luogo ci sarebbe la tripletta nella crono mondiale che lo aspetta, questa volta da fare a Wollogong in Australia e poi ci sarebbe il grande sogno, che forse è l’obiettivo numero uno per chi è arrivato al livello di Filippo Ganna, il record dell’ora. Si parla di velodromi già opzionati dalla sua squadra, di preparazione costruita per un tentativo in primavera o inizio estate, insomma il desiderio c’è. Siamo fermi al 55,089 km del belga Victor Campenaerts sul velodromo Aguascalientes. I nomi di chi ha tentato e spesso riuscito a battere il record dell’ora sono da antologia del ciclismo, Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Ercole Baldini, Roger Rivière. Inserirsi in questa lista per Ganna sarà di sicuro una spinta senza eguali. Poi però servono gambe e cuore e anche su questo, dopo il Ganna delle ultime due stagioni, si può essere sicuri.

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