Identificato e denunciato il tifoso che ha provocato la caduta al Tour: “Gli chiederemo i danni”
Il giorno di riposo al Tour de France sta servendo per ricaricare le batterie in vista della decisiva terza settimana di corsa che si aprirà con una cronometro apertissima che vedrà al via Vingegaard e Pogacar distanziati solo da 10 secondi in classifica. Ma serve anche a una profonda riflessione su ciò che è accaduto nell'ultima tappa della Grande Blouce, quando un tifoso a bordo strada ha scatenato un effetto domino sul gruppo, facendo cadere a terra i ciclisti nel tentativo di scattare un selfie.
Non è la prima volta che gli spettatori si rendono complici di rovinose cadute e proprio al Tour non manca purtroppo oramai un'edizione senza qualcuno che per dabbenaggine, stupidità o incoscienza si spinga oltre il lecito consentito all'arrivo dei corridori, provocando collisioni che hanno spesso anche conseguenze pesantissime per i ciclisti. Così, come da oramai accade sempre più spesso, davanti ai danni causati, le organizzazioni delle gare, supportate dai Team e dall'Uci, praticano la cosiddetta tolleranza zero: i colpevoli vengono identificati, sanzionati e – in caso di denuncia – rischiano anche un processo civile. Così come accadrà allo scellerato tifoso che ha fatto volare a centro gruppo Sepp Kuus provocando una caduta a catena.
La Jumbo-Visma ha infatti deciso di intentare un'azione legale contro lo spettatore che domenica ha urtato Sepp Kuss nella quindicesima tappa del Tour de France, sporgendosi col proprio smartphone all'arrivo del plotone: una caduta che ha provocato non pochi problemi al fido compagno di Vingegaard che ha portato con sé sull'asfalto l'altro uomo Jumbo, van Hooydonck e lo sfortunatissimo Egan Bernal. "Penso che sia un atto dovuto e di rispetto per tutti i corridori che erano a terra. Non solo dei nostri, ma anche i altri team". Questa la motivazione di fondo da parte di Richard Plugge della Jumbo-Visma.
Lo scalatore Jumbo-Visma, Sepp Kuus è caduto all'improvviso travolgendo Nathan van Hooydonck ed Egan Bernal, con il compagno di squadra che è andato in ospedale per un esame a fine tappa, dove non sono state riscontrate fratture ma solo lividi ed escoriazioni. Tutto ciò per l'atto scellerato di uno spettatore ripreso da telecamere e telefonini mentre si sporge nell'alto di filmare o scattare una foto con il proprio smartphone. Video e foto che la gendarmeria ha utilizzato per aprire un'indagine dopo l'incidente, identificando lo spettatore. Non sono state diffuse le generalità ma si sa che si tratta di una persona che vive nell'agglomerato di Annecy, dove è passata la 15a tappa del Tour.
Senza la denuncia da parte della Jumbo-Visma non sarebbe potuta scattare alcuna conseguenza legale per il tifoso ma adesso l'iter della giustizia francese proseguirà con il team che si è dichiarato parte lesa nella vicenda: "Cercheremo sicuramente di recuperare le spese da quella persona", hanno confermato dalla squadra olandese, riferendosi anche va al di là delle semplici abrasioni subite. La caduta dei due Jumbo, infatti ha di certo condizionato il finale di tappa con Vingegaard che si è ritrovato sena compagni e potrebbe aver ripercussioni sull'ultima settimana. "Dovrebbe almeno presentarsi spontaneamente alla polizia e autodenunciarsi, oltre a fare pubbliche scuse per ciò che ha fatto" ha proseguito un furente Plugge: "E' solo un ragazzo, va bene ma la domanda è che cosa pensava di fare? Meglio stare a casa se ci si comporta così basti guardare cosa ha provocato e i danni ai ciclisti".
Non è la prima volta, dopotutto che uno spettatore venga perseguito legalmente dopo aver provocato una caduta. L'esempio più eclatante e che ben ricordano tutti è accaduto nel 2021, ancora una volta al Tour de France e – per pura coincidenza – coinvolse anche in quell'occasione un uomo Jumbo-Visma, Tony Martin. In quel caso il ciclista si scontrò con una donna che stava mostrando alle telecamere un grande cartello di cartone con la scritta "Allez opi-omi", incurante dell'arrivo del plotone. Le conseguenze furono disastrose, la donna si diede alla macchia ma alla fine venne individuata, segnalata e infine condannata a pagare una multa di 1200 euro.
Di fronte a quanto accaduto, ovviamente anche tra i corridori resta lo sgomento e la paura che ciò possa accadere di nuovo. L'entusiasmo dei tifosi lungo le strade negli ultimi anni è diventato oramai ingestibile e molti di loro pensano più ad apparire in TV che a seguire l'arrivo dei ciclisti e rispettare per l'incolumità di tutti, il corretto modo di esultare. Lo stesso Vingegaard è intervenuto sull'argomento alla fine della 15a tappa: "Non so che dire, è stata una brutta caduta e dispiace. I tifosi che ci sono vengono da tutte le nazioni ed è incredibile vedere quanta gente c’è per le strade ma devono provare a stare più attenti. Chiedo agli spettatori di guardare i ciclisti e non gli elicotteri, le telecamere o i telefoni. Spero che nessuno si faccia più male perché può essere pericoloso"